Il messaggio è sempre lo stesso: “Siamo più di 101”. Ma questa volta l’obiettivo è farlo arrivare a Romano Prodi in persona. Riparte da Bologna il movimento di protesta nazionale Occupy Pd, nato all’indomani della bocciatura della candidatura del Professore al Quirinale e la formazione di un esecutivo di larghe intese insieme al nemico di sempre, il Pdl. Sabato mattina i militanti di tutta Italia si riuniranno nell’auditorium di vicolo Bolognetti, proprio a due passi da via Gerusalemme, dove abita l’ex premier. La speranza è che il fondatore dell’Ulivo faccia capolino, anche per un saluto: “Ovviamente è invitato, ma se non potrà venire andremo noi da lui a consegnargli la maglietta simbolo della nostra battaglia”. Una t-shirt che è un attestato di stima e insieme un invito a non lasciare il partito, in uno dei momenti più difficili dalla sua nascita.

Dopo la corsa al Colle, fermata da 101 franchi tiratori rimasti nell’ombra, Prodi infatti non si è ancora presentato al suo circolo, quello di via Orfeo, per rinnovare l’ iscrizione. “Non passa il suo tempo a pensare alla tessera, ma è evidente che la cosa è finita”, ha fatto sapere la sua ex portavoce e deputata Sandra Zampa. E allora ci proveranno loro, i giovani di Occupy Pd, a fargli cambiare idea. Al termine dell’assemblea andranno a bussare alla sua porta: “Prodi ha dato un contributo fondamentale al partito, la notizia del suo allontanamento è molto triste”, dice Elly Schlein, una delle organizzatrici dell’iniziativa di sabato. A Bologna, in una delle città roccaforti di quel Pd allineato con i vertici, sono attesi giovani militanti e iscritti dalla Lombardia alla Calabria. Sul tavolo proveranno a disegnare i contorni del Pd di domani.

“Vogliamo un partito diverso, che torni ad ascoltare iscritti ed elettori, e ritorni con coraggio a fare proposta politica per il Paese”, si legge nel loro manifesto. Tra i punti all’ordine del giorno anche le regole del prossimo congresso: “Lo chiediamo aperto e vero, rifondativo, che restituisca un’identità e una prospettiva chiara a questo partito”. L’appuntamento è alle 10.30, nella sala Silentium di vicolo Bolognetti, in pieno centro storico. La tabella di marcia prevede prima dei tavoli di discussione aperti a tutti, poi, nel pomeriggio, un’assemblea per fare il punto della situazione, con diversi interventi. Prenderanno la parola anche gli ospiti, tra cui il senatore Walter Tocci e i deputati Sandra Zampa e Marco Di Maio. Presenti poi Andrea Ranieri, dirigente del Pd che si è pubblicamente rifiutato di votare Epifani alla segreteria, e Pino Masciari, l’imprenditore calabrese diventato simbolo della lotta contro la ‘ndrangheta e contro gli intrecci tra politica e criminalità organizzata. Ma la porta, precisano gli organizzatori, “è aperta a tutti coloro che in queste settimane ci hanno inondato di messaggi di sostegno, e a tutti quelli che si sentono delusi ma capiscono che l’unico modo per cambiare il Pd, e poi il Paese, è partecipare”.

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