Benvenuti al London City Airport, il più centrale e prestigioso degli scali di Londra. Membri della famiglia reale, politici, top manager, campioni dello sport e star del cinema e della musica: tutta la “gente che conta” atterra qui, a due passi dal cuore della città e dal quartiere finanziario. Viaggiatori altolocati ma distratti esattamente come i turisti stipati sui voli low cost che approdano negli aeroporti più distanti dalla capitale inglese. E a testimoniarlo sono due curiose liste rese note proprio dal London City Airport per incoraggiare i clienti, alla vigilia dell’inizio della stagione estiva, ad avere la massima cura dei propri bagagli. Si tratta della “top ten” degli oggetti smarriti più frequentemente nell’aeroporto e, soprattutto, di quella delle cose abbandonate più inusuali, un misto tra un tesoro milionario e un campionario di vizi nascosti.

Partiamo dalla classifica degli oggetti più comuni, dove dominano abbigliamento e tecnologia. In cima alla graduatoria della sbadataggine ci sono le cinture, la classica cosa che ci si toglie (senza poi, evidentemente, rimettersela) per passare indenni attraverso il metal detector. Il podio è completato da “altri capi di vestiario” e dai telefoni cellulari. A ruota si piazzano gli iPad, gli ombrelli (che a Londra possono essere una fondamentale arma di difesa contro l’infame clima d’Oltremanica), le macchine fotografiche, i lettori elettronici di libri, chiavi di automobili (e, considerati i frequentatori del London City Airport, non dovrebbe trattarsi esattamente di utilitarie) e laptop. Resta poi la curiosità di capire come siano arrivati a casa o in albergo quei viaggiatori che hanno lasciato in aeroporto le scarpe, che si piazzano al decimo e ultimo posto.

Ma questo è niente rispetto all’altra classifica, quella degli oggetti smarriti più “inusuali”. Al primo posto trionfa il viaggiatore che ha lasciato in aeroporto 50mila sterline in contanti. Ma per vincere ha dovuto lottare strenuamente contro chi ha dimenticato un sacchetto pieno di diamanti (seconda posizione) e un libretto di assegni compilati in bianco (meritatissima medaglia di bronzo). E se in questi casi, come per l’orologio da oltre 10mila sterline che si è guadagnato la nona piazza, a stupire è il valore degli oggetti, per il resto della graduatoria si oscilla tra le perversioni e gli articoli più improbabili. Quarta posizione per i “sex toys”, forse abbandonati dagli stessi clienti che si sono scordati le riviste pornografiche (decimo posto). Mentre dal quinto all’ottavo posto c’è tutto un campionario per travestimenti di ogni tipo: nell’ordine un teschio finto, un occhio di vetro, una dentiera e delle parrucche. Un altro ritrovamento speciale fu quello di un trofeo olimpico, il cui proprietario, un atleta inglese, è stato facilmente rintracciato grazie al nome inciso sopra il premio: «Anche le 50mila sterline sono state reclamate – ha spiegato Darren Grover, Chief Operating Officer dell’aeroporto londinese – mentre per quanto riguarda la dentiera il proprietario non siamo proprio riusciti a ritrovarlo».

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