Abito a Trastevere da diversi anni e, come tutti i romani, amo questo quartiere, che, nonostante tutto, è rimasto uno dei più “veri” e caratteristici. Tuttavia i problemi non mancano e, da romano, mi piace discutere dei pro e dei contro delle novità di questi ultimi anni, anche in vista delle elezioni. 

Cominciamo dalla tariffa per il parcheggio. Certamente è positivo che sia stata introdotta una tariffa giornaliera ed una di breve durata, consentendo di adattarsi alle esigenze degli automobilisti. Un risparmio ed una flessibilità che consentono anche ai meno abbienti non residenti di poter usare la vettura.

Tuttavia, c’è molto da ridire sulle modalità di controllo. Accade infatti non di rado (ed il sottoscritto può personalmente testimoniare) che solerti ausiliari addetti al controllo del pagamento della tariffa eroghino periodicamente multe a veicoli intestati ai residenti, per non aver pagato il parcometro, nonostante questi (e siamo in molti, purtroppo!) abbiano addirittura incollato l’autorizzazione per il parcheggio Ztl sul cruscotto dell’auto.

Di qui, inizia un odioso calvario burocratico che coinvolge un numero sempre crescente di residenti. Si chiama il numero del telefono del  comune, che ti passa la polizia locale, che ti invita a chiamare l’ufficio degli ausiliari, che ti dice di aspettare di verificare se arriverà la multa, perché il preavviso non basta. Poi la multa immancabilmente arriva, allora fai un istanza in autotutela, te la accolgono e stai tranquillo. Ma solo per un po’, finché ti arriva la cartella di Equitalia maggiorata di sanzioni e costi di notifica, perché il comune si è dimenticato di inserire i dati della cancellazione e di comunicarli, posto che Equitalia dice che non è compito suo verificare i titoli. Ed allora vai dal giudice, dove paghi un contributo unificato maggiore della multa, aspetti due anni e ti danno ragione, ma ti compensano le spese legali, ed allora, alla fine, hai speso di più che pagare la multa.

Oppure vai direttamente dal giudice di pace per impugnare la sanzione. Nel frattempo chiedi la sospensione, che non ti viene mai data perché l’orientamento della curia romana è di non ritenere che sussistano gravi motivi. Siccome non hai pagato, il comune va avanti con la procedura e ti arriva una cartella maggiorata. Nel frattempo ti accolgono il ricorso, ma essendoti arrivata la ulteriore cartella, devi impugnare anche quella. Il costo totale è maggiore, anche in questo caso, dell’importo della multa.

Risultato, se tutto va bene e riesci a fare da solo, perdi 5-6 giorni di lavoro e 100 euro invece di 40. Se devi pagare l’avvocato, puoi andare a lavorare, ma gli devi pagare la salata parcella.

Il tutto, mentre alcuni funzionari del comune di Roma intascano tangenti per annullare multe “vere” e dovute.

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