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Governo Letta, Micciché: “Non rilascerò più alcuna intervista senza ripresa video”

L’ex viceré di Sicilia, l’uomo di Silvio Berlusconi sull’isola in una intervista aveva dedicato un pensiero a uno degli politici più influenti del Pdl, Marcello Dell'Utri, condannato in secondo grado per concorso esterno. "Ringrazio Dell’Utri” aveva detto perché come ha ripetuto più volte in passato “gli voglio bene come a un fratello”
Governo Letta, Micciché: “Non rilascerò più alcuna intervista senza ripresa video”
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Gianfranco Micciché, neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Letta, adotta la linea dei portavoce del Movimento 5 Stelle e per ogni intervista pretenderà una telecamera. “Determinate affermazioni, estrapolate dal contesto sono storpiature giornalistiche e offrono il fianco a polemiche strumentali” e “considerato il momento delicato per il Paese e constatata la presenza di persone all’interno dei partiti che sperano nella caduta del Governo, per evitare ulteriori strumentalizzazioni comunico formalmente agli organi di stampa che non rilascerò più alcuna intervista che non sia accompagnata da una ripresa video della intera conversazione”.

L’ex viceré di Sicilia, l’uomo di Silvio Berlusconi sull’isola in una intervista aveva dedicato un pensiero a uno degli politici più influenti del Pdl, Marcello Dell’Utri, condannato in secondo grado per concorso esterno. “Ringrazio Dell’Utri” aveva detto perché come ha ripetuto più volte in passato “gli voglio bene come a un fratello”. Facendo intendere che la nomina di governo era arrivata anche grazie all’appoggio di Dell’Utri.

Micciché, cui sono state affidate le deleghe alla pubblica amministrazione e alla semplificazione, scrive così sul suo blog: ”In questi ultimi due giorni, da quando sono stato nominato Sottogretario alla Presidenza del Consiglio molti giornalisti della carta stampata mi hanno contattato per un’intervista. Mi spiace, a onor del vero, dover constatare quanto l’ardore giornalistico di chi scrive spesso finisca per trasformare un ragionamento esteso e complesso in una sintesi semplicistica e fuorviante”.

Già ieri la formazione “Grande Sud” era scesa in campo in difesa del leader Micciché perché il deputato del Pd Dario Ginefra aveva chiesto l’uscita dall’esecutivo del sottosegretario: “Se si vogliono alterare o insinuare alchimie per dissolvere la coalizione di governo togliendola dalla culla e metterla in incubatrice, meglio che alla luce del sole si materializzino coloro che non accettano il governo nato in Parlamento con il voto di fiducia. Prendere virgolettati di una intervista del nostro leader Micciché nel contesto di un discorso generale, vuol dire – afferma Angelo Todaro coordinatore di Grande Sud – essere in malafede e, piuttosto che un chiarimento all’interno del proprio partito, Ginefra preferisce attaccare altre formazioni politiche per far capire a nuora che suocera intenda”.

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