Il Male del terzo millennio? Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. La nuova eresia da cui i cristiani devono difendersi è la rete. Perché internet porta con sé “conati di novità”, come e peggio del nazismo, perché più subdolo. Se è vero che sembra ormai passato il rischio “portato dai sistemi totalitari laicisti e anticattolici del ‘900, che avevano come punto in comune la fine del mondo giudaico-cristiano”, la “forza che rimane da combattere è ancora più subdola: questa sorta di scientismo tecnocratico, che viene sostenuto da una diffusione ad oltranza di un’ideologia progressista e consumista, dalla quale tutte le religioni sono attaccate, in quanto rappresentano qualcosa di reazionario. Oggi siamo aggrediti da una mentalità che cerca di dissolverci come qualcosa che soltanto nella sua dissoluzione possa dare paradossalmente qualcosa di positivo”.

Sono le parole del vescovo di Ferrara Luigi Negri. L’anatema arriva nel corso di un confronto tra il capo della diocesi estense e il rabbino Giuseppe Laras, presidente emerito e onorario dell’Assemblea rabbinica italiana ed ex rabbino capo di Milano. Un incontro tra religioni organizzato in seno alla Festa del libro ebraico per presentare “Storia religiosa degli ebrei”, testo ispirato alla collaborazione tra dottrine cristiana e giudaica.

Dal dialogo interreligioso Negri devia ben presto per catechizzare i presenti contro “i rischi che corre una società nel perdere l’etica religiosa”. Rischi che il sacerdote intravede nella politica italiana, solo in parte di essa, dell’Italia del 2013. Il vescovo – una delle più autorevoli voci della Cei, dal 1965 al 1967 primo presidente diocesano di Comunione e Liberazione e ancor oggi punto di riferimento del movimento di don Giussani – non è certo nuovo a incursioni nel mondo politico. Lo scorso novembre, quand’era ancora nella diocesi di San Marino-Montefeltro, intervenne sullo scandalo degli esponenti Cl in Regione Lombardia indagati per corruzione. Dal pulpito del ‘Foglio’ di Giuliano Ferrara rifiutò la criminalizzazione di “questa storia di cui mi sento orgogliosamente partecipe”.

Un’altra uscita di penna, ben più celebre, monsignor Negri la consegnò nel 2011 al periodico Tempi. L’allora vescovo di San Marino criticò l’azione della magistratura di Milano che incriminò Silvio Berlusconi per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile nell’ambito del caso Ruby: “mi sembra – scrisse nell’occasione Negri – che in questa guerra tra politica e magistratura, la seconda abbia già vinto. È lei ormai a fissare le regole senza avere alcun punto di riferimento o argine nell’apparato statale. Il potere giudiziario italiano è una realtà indipendente e sovrana che non risponde a nessuno dei suoi atti. Non si era mai vista una magistratura muoversi con la prepotenza con cui lo sta facendo oggi nel nostro paese”. E a chi gli fece notare che gran parte del mondo cattolico era indignato dal mondo delle Olgettine, Negri tagliò corto: “L’indignazione non è un atteggiamento cattolico”.

Ora invece si riscopre l’indignazione per gridare, metaforicamente, al rogo per la ditta Grillo& Casaleggio. Il grande tentatore oggi non ha più corna e piede caprino, ma dita di silicio e radici telematiche. È il world wide web, “sentiero polveroso del nulla” che conduce a “conati di novità” nel paese. La ‘particola antiemetica’ da somministrare è contro le appendici politiche che, “in questo momento terribile che la nostra nazione sta passando, si vanno profilando nel nostro paese, con linguaggi inauditi e atteggiamenti di una rozzezza incredibile”. Negri non ci mette molto a dipanare ogni dubbio sul riferimento del suo messaggio. “Ci sono affermazioni inquietanti pubblicati nei libri stampati, come che “l’uomo è Dio” (il videomessaggio di Casaleggio, dal titolo “Prometeus”, pubblicato su Youtube, ndr) e che la rete, cioè l’estrema espropriazione dell’intelligenza dell’uomo, può creare l’unico punta di guida dell’umanità nei prossimi secoli. Un’intelligenza artificiale sovraumana che guida questi uomini, che sicuramente si credono Dio”. Conclusione: “Siamo alla follia. Una follia costeggiata di citazioni di Goebbels e Hitler. Siamo al disfacimento della cultura occidentale”.

Non si fa attendere la risposta dei grillini estensi. “Mi auguro che questi anatemi – commenta la portavoce dei Cinque Stelle di Ferrara Maria Teresa Pistocchi – non fossero rivolti a un Movimento di cittadini che in questo momento rappresenta l’unica forza nuova capace di interpretare l’indignazione e il desiderio di profondo cambiamento di gran parte della società civile e lo fa senza violenza, utilizzando gli strumenti della democrazia, quella stessa che da anni viene calpestata proprio da coloro che dovrebbero esserne i garanti. Se così fosse, credo che tutti i cattolici dovrebbero indignarsi e sentirsi  distanti anni luce da una Chiesa che ancora una volta si inginocchia all’altare di chi ha saccheggiato e calpestato la dignità del Paese”.

“Questa Chiesa – aggiunge la Pistocchi -, che il potere in continua espansione di Comunione e Liberazione allontana sempre di più dalla Parola di Dio (quella del falegname che scacciava i mercanti e i corrotti dal Tempio) offende e indigna nel profondo dell’anima i credenti. Siamo in tanti a sperare che Papa Francesco riesca a fare il miracolo.

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