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Bankitalia: “Pressione fiscale record da 50 anni, evasione pesa su onesti e crescita”

Daniele Franco, direttore centrale per la ricerca economica dell'istituto, spiega che "il livello raggiunto determina distorsioni nell’offerta di fattori produttivi e fenomeni di concorrenza sleale, ostacolando la crescita delle imprese"
Bankitalia: “Pressione fiscale record da 50 anni, evasione pesa su onesti e crescita”
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A rimetterci sono sempre i più onesti, soprattutto quando si parla di tasse. “La pressione fiscale al 44 per cento è molto elevata sia a livello storico sia nel confronto internazionale, tre punti sopra i Paesi dell’Unione europea, e l’elevato livello di evasione fiscale rende il carico sui contribuenti onesti ancora più ingente”. Così è intervenuto Daniele Franco, direttore centrale per la ricerca economica di Bankitalia, in audizione sul Documento di economia e finanza al Senato.

“Il livello raggiunto è al massimo degli ultimi 50 anni”, ha spiegato, “determinando distorsioni nell’offerta di fattori produttivi e fenomeni di concorrenza sleale, ostacolando la crescita delle imprese”. Un ulteriore elemento di debolezza viene poi identificato “nell’elevato cuneo fiscale gravante sul lavoro che crea disincentivi all’offerta di lavoro e all’attività di impresa”. Franco evidenzia quindi che “saranno cruciali la riduzione e la redistribuzione del carico tributario che consentirebbero di limitare le distorsioni dell’attività economica”.

Per mantenere il pareggio di bilancio dal 2015, secondo Bankitalia, sarà quindi necessario introdurre ulteriori correzioni, sia pure di dimensioni limitate rispetto a quanto fatto in passato. ”La gravità della situazione richiede un’azione di politica economica ampia e organica”, ha spiegato, “che coniughi l’equilibrio dei conti pubblici e le azioni strutturali volte a innalzare il potenziale di crescita dell’economia con il sostegno in tempi brevi del sistema produttivo e delle fasce deboli della popolazione”.

Il direttore centrale per la ricerca economica della Banca d’Italia ha poi affrontato il tema dei debiti della pubblica amministrazione, spiegando che lo Stato dovrà restituire altri 20 miliardi alle imprese, oltre ai 40 miliardi previsti dal decreto legge che sblocca i pagamenti.

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