A Torino per un incontro con gli imprenditori promosso da Confapri, l’associazione fondata da Arturo Artom e Massimo Colomban, il “guru” del Movimento 5 Stelle illustra le sue idee per uscire dalla crisi e dare fiato alla piccola e media impresa, “spina dorsale del Paese”. A iniziare dalle politiche del Vecchio continente. “Parliamo sempre di euro, mai di Europa – sostiene Casaleggio – Dobbiamo uniformare i sistemi: dalla tassazione, all’efficienza, fino alla burocrazia perché se le aziende austriache girano in Ferrari, le nostre vanno con il monopattino”. Come trovare le risorse per fare ripartire la piccola e media impresa? “Tagliando gli sprechi – assicura l’imprenditore informatico – Dai costi della politica come le auto blu, il finanziamento ai partiti (e ai giornali) o le spese per Montecitorio e il Quirinale”. A tale riguardo il braccio destro di Beppe Grillo cita uno studio dell’Istituto Bruno Leoni secondo il quale l’Italia spende in media 15 miliardi di euro in più per il funzionamento della macchina statale rispetto a paesi come Francia e Gran Bretagna. “Il Quirinale costa tre volte l’Eliseo, e non mi sembra che alla presidenza della Repubblica francese si facciano mancare niente”, chiosa. Come e in che tempi ridurre i costi della politica? “Non si può fare un taglio netto – ammette Casaleggio – Ma un piano di rientro in 18 mesi”  di Cosimo Caridi

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