La foto dice più del titolo. Bianco e nero, in bella vista i colonnelli protagonisti del colpo di stato greco, ma al posto delle loro facce quelle di Monti, Bersani e Berlusconi. E sopra: “I golpisti #Commissioni subito”. E’ inequivocabile il contenuto dell’ultimo post sul blog di Beppe Grillo, in cui il leader del Movimento 5 Stelle attacca duramente i partiti, rei di aver impedito l’insediamento delle Commissioni posticipandolo alla nascita del nuovo governo. Che ancora non c’è e non si sa quando ci sarà. “Il M5S vuole un Parlamento in pieno esercizio da ora” ha scritto Grillo, che poi ha aggiunto: “Paese al collasso e attività legislativa bloccata. Commissioni subito o partiti commissariati”.

“Il golpe è iniziato da anni. Un golpe alla luce del sole per delegittimare e svuotare il Parlamento” è il parere dell’ex comico, che ha ribadito la richiesta di far partire immediatamente le Commissioni permanenti. Con accuse dirette: “L’Italia non è più una repubblica parlamentare, come previsto dalla Costituzione, ma una repubblica partitica. I partiti hanno sostituito la democrazia. La volontà popolare è diventata una barzelletta”. I motivi della sua presa di posizione, Grillo li ha spiegati in maniera chiara. Per il leader del M5s “la delegittimazione del Parlamento è avvenuta in due mosse”. La prima: “Il Governo, che dovrebbe governare, ha di fatto sostituito l’attività parlamentare e legifera attraverso i decreti legge, provvedimenti provvisori avente forza di legge, che dovrebbero essere adottati solo in casi straordinari di necessità e urgenza dal Governo, ai sensi dell’art. 77 della Costituzione”. La seconda mossa, invece, è stata “la nomina diretta dei parlamentari da parte dei segretari di partito grazie al Porcellum. I partiti hanno occupato il Parlamento con delle sagome di cartone e spossessato della sua funzione legislativa”.

“Se questo non è un golpe cosa lo è?” si è chiesto Beppe Grillo, che alla ricostruzione dei fatti ha aggiunto anche passaggi relativi a quanto successo nell’ultimo anno e mezzo. “La situazione si è aggravata dopo la ‘non sfiducia’ a Rigor Montis, che si è ‘non dimesso’ (in effetti è ancora in carica…)” ha spiegato Grillo, secondo cui “da metà dicembre il Parlamento è entrato definitivamente in coma, ormai ha un encefalogramma piatto. Scioglimento delle Camere anticipato (e non necessario), nuove elezioni e dopo quattro mesi non sono ancora state formate le Commissioni parlamentari che hanno il compito di esaminare i disegni di legge”.

Poi l’attacco ai partiti. Un attacco frontale: “Non c’è alcun impedimento costituzionale o di altro tipo per istituirle, ma i partiti non le vogliono”. Il motivo? Per Grillo non ci sono dubbi: “In Parlamento c’è ora un nuovo arrivato, un imprevisto, il M5S che vuole avviare al più presto una serie di leggi che per pdl e pdmenoelle sono come l’aglio per i vampiri. Legge sul conflitto di interessi, legge anti corruzione, applicazione della legge sulla ineleggibilità, legge per togliere con effetto retroattivo da questa legislatura il finanziamento pubblico ai partiti”.

Per Grillo, quindi, democratici e berlusconiani hanno paura del M5S e utilizzano ragioni non credibili per intralciare il lavoro: “La ragione (inesistente) per non fare le Commissioni è che non c’è un Governo – ha scritto Grillo -Una balla ad uso pdlpdmenoelle. Grazie a questa fandonia si potrebbero ottenere risultati da Guinnes dei primati. O un Parlamento bloccato fino alla formazione del prossimo Governo a fine maggio (dopo la nomina del presidente della Repubblica) con l’Italia da dicembre 2012 a giugno 2013 senza un Parlamento effettivo. In più dopo giugno arriva l’estate con la chiusura di 40 giorni di Camera e Senato per le vacanze. O un’ipotesi ancora peggiore: le elezioni a giugno con un Parlamento in attività solo da fine 2013″.  La conclusione di Grillo è amara: “Un anno di blocco. Il MoVimento 5 Stelle vuole un Parlamento in pieno esercizio da ora. Il Paese è al collasso e l’attività legislativa è bloccata. Un suicidio. Commissioni subito o partiti commissariati. Il Parlamento deve ritornare a essere sovrano”.

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