Giustiziate in Siria oltre settanta persone, tra cui bambini, neonati, adolescenti e anziani. Lo rivelano alcuni attivisti dei comitati di coordinamento locali, pubblicando su internet le generalità delle vittime per ora identificate e specificando che le uccisioni sono avvenute a Sud di Aleppo per mano delle forze fedeli al presidente Bashar al Assad.

Il massacro, sempre secondo gli attivisti, è avvenuto ieri sera nei pressi di Safira, a Malkiye, un villaggio di poche centinaia di abitanti sunniti. Il centro di documentazione delle violazioni in Siria, che collabora con i comitati per l’identificazione delle vittime delle violenze, ha finora identificato 42 persone uccise, mentre una trentina di corpi sono ancora da riconoscere. Tra le vittime identificate compaiono i nomi di un neonato (Radia Khalif, 8 mesi), e dei suoi fratellini Hussein e Ali, insieme ad altri quattro ragazzi sotto i 12 anni e due anziani.

Nel frattempo il summit di Roma sulla Siria, a cui partecipano nove ministri degli Esteri dei Paesi “amici della Siria” tra cui l’italiano Giulio Terzi e l’americano John Kerry, ha condannato i Paesi che forniscono armi al regime siriano. E ha avvertito in un comunicato che ”il regime deve porre un termine immediato ai bombardamenti indiscriminati contro le aree popolate perché si tratta di crimini contro l’umanità e non possono rimanere impuniti”. A Villa Madama su invito di Terzi ci sono state due riunioni: la prima tra gli 11 ministri degli Esteri degli “amici della Siria” con tra gli altri il britannico William Hague e il turco Ahmed Davitoglu; la seconda allargata alla coalizione degli oppositori siriani con la presenza di Moaz Al-Khatib.

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