La campagna elettorale è finita. Una campagna giocata in gran parte nei talk show, davanti a un’opinione pubblica disgustata dagli scandali e stremata dalla crisi economica, povera di grandi visioni e confronti sui programmi e piena di attacchi personali e promesse da piazzisti, la sesta consecutiva per Berlusconi, la terza con la legge elettorale porcata, la prima che potrebbe portare un ex comunista alla Presidenza del Consiglio per volontà della minoranza elettorale meglio organizzata. Il voto è destinato a sconvolgere gli equilibri parlamentari della cosiddetta “seconda repubblica” e ad aprire un nuovo ciclo politico, probabilmente di ulteriore transizione, dopo il declino del sistema Berlusconi e la fase del commissariamento eurotecnico. Il Pd era annunciato come il cavallo vincente dagli ultimi sondaggi pubblicati. Ma a pochi giorni dal voto permane l’incognita dei numeri al Senato ed è difficilmente prevedibile la portata finale dello “tsunami Grillo“, capace di riempire le piazze e polarizzare lo sdegno anti-casta di milioni di italiani. In attesa dei risultati, “Uomo da marciapiedeguarda avanti. La questione sociale è drammatica, far fronte alla crisi economica dentro i parametri di bilancio imposti dall’Europa sarà tutt’altro che agevole. Qual è dunque la prima cosa da fare, di valore anche simbolico, per ridare credibilità alla politica e fiducia nel futuro agli italiani da parte della nuova maggioranza di governo? Dal dialogo con i passanti di Milano è uscito un po’ di tutto. Ma i grandi filoni sono questi: lavoro, trasparenza, equità, solidarietà verso i più deboli, guerra a privilegi, sprechi, evasione fiscale e corruzione. E voi come la pensate? Dite la vostra nei commenti o votando la risposta che vi convince di più  di Piero Ricca, riprese e montaggio di Pietro Menditto

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Grillo a Roma: “La nostra rivoluzione non violenta”. Sul palco Casaleggio

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Elezioni 2013, i votanti: “Sfiduciati, ma i politici non sono tutti uguali’

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