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Le donne Pdl e il manifesto per difendere il cafone di Arcore

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Berlusconi e le donne. Speravamo fosse un argomento da mettere in soffitta una volta per tutte, e invece siamo ancora qui a scriverne. Questa volta Ruby, la Minetti, le cene eleganti e la mignottocrazia rimangono sullo sfondo, cornice indelebile al quadretto. Questa volta siamo qui a mettere in relazione la vicenda di Angela Bruno (molestata da Berlusconi con la battuta “quante volte viene”?) con un’idea aberrante di donna che il Pdl rivendica su una pagina intera di pubblicità del Corriere della Sera. Firmatarie le donne fiere di votare ancora una volta per Berlusconi, “stanche per questo di essere considerate donne di serie B”.

Nessuna scusa del cavaliere dei Cafoni. Silenzio dell’ex ministra Carfagna, promotrice della legge contro lo stalking. Ma in difesa di B. si scatena la furia delle donne del Pdl (leggasi Santanchè e Gelmini, in primis) a briglia sciolta contro il politicamente corretto e la retorica femminista. “Sono una donna, non sono una bambola” scrivono le donne fiere di votare Pdl e la pubblicità è finita nel mirino dei social media perché il diavolo fa le pentole ma non i coperchi e hanno preso le foto di tre donne finte, ovvero tre modelle dei cataloghi usati per le promozioni pubblicitarie.

La gaffe è stata denunciata su twitter dal blogger @nomfup (grazie tra gli altri a @camilloaddis @opiu @small_magpie) il quale fa anche notare come tra le firmatarie appaiano una Veronica Frustaci e una Assunta Dalledonne.

Foto finte, firme surreali, ma il messaggio è vero. E questo è il fatto più inquietante. Il caso delle foto da catalogo lo ha messo in secondo piano, ma il testo contiene chicche imperdibili. Eccole: 1) “Non esistono le donne, così come non esistono gli operai o i giovani: continuare a pensarlo è un segno dell’arretratezza culturale del nostro paese” (però poi se ne dimenticano e comprano una pagina in quanto “donne”; 2) “Le donne partoriscono e gli uomini fecondano”; 3) “Ci sono donne che pensano che ricevere un complimento sia un’offesa, e ci sono donne a cui piace essere ammirate”; 4) “Ci sono donne che considerano stupidi gli uomini e li combattono e ci sono donne che sfruttano al meglio la stupidità degli uomini svestendosi in televisione”; 5) “Ci sono donne che fanno carriera perché sono brave e altre ancora che arrivano solo grazie alle quote rosa” 6) “Ci sono donne che considerano l’emancipazione un dovere e altre felici di accudire alla propria casa, al marito e ai propri figli”. Così mentre all’estero ci chiedono come mai le donne italiane rimangono così arretrate, cosa relega il nostro Paese agli ultimi posti per lavoro, servizi e numero di figli, noi aspettiamo solo che B. galvanizzi le proprie fan come fece alla vigilia delle elezioni 2008: “Signore, per i giorni del voto ho una missione speciale per voi: cucinate”. Portate agli scrutatori ai seggi “cose dolci e squisite”. “Noi allestiremo un servizio di catering, ma voi potete fare di meglio”.

Il Fatto Quotidiano, 23 febbraio 2013





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