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Italia al voto: all’estero siamo visti così…

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Breve premessa: ho studiato per un anno negli Stati Uniti, e ora mi trovo a studiare Scienze Politiche e Relazioni Internazionali in Inghilterra. Per questa ragione, ho avuto modo di parlare della situazione politica italiana con diverse persone da varie parti del mondo, e mi sono segnata alcuni tra i tanti commenti che mi sono sentita rivolgere.

Da persone italiane, mi sono sentita dire:

‘ Ti lamenti tanto che l’Italia va cambiata e poi te ne sei andata, vuol dire che non te ne frega niente, sei un’ipocrita

‘I politici sono tutti corrotti, uno vale l’altro, votare è inutile’

‘Io lo voto perché ora abbiamo Balotelli al Milan’

‘Io lo voto perché è un voto utile’

‘Basta che mi lascino fare le cose mie, poi possono fare quello che vogliono, non mi riguarda’

‘Smettila di fare la moralista e fatti i c***i tuoi’

‘Smettila di mitizzare l’Inghilterra e l’America, pensi che lì i politici non rubino?’

‘Ha il diritto di andare a letto con chi vuole, non sono problemi miei, basta che governi bene’

‘Se non ci fosse stato lui da attaccare, Travaglio, Santoro e tutti gli altri sarebbero dei morti di fame, campano solo grazie a lui’

‘Essere onesti è da fessi, la giustizia non esiste, ma apri gli occhi, non lo vedi in che mondo viviamo?’

‘Dammi retta, sei ancora giovane, la politica è una schifezza, vai a studiare qualcos’altro’

Da persone non italiane, invece, mi sono sentita dire:

‘Com’è possibile che gli italiani discutano sempre di politica e poi al momento delle elezioni votino Berlusconi?’

‘Secondo te, l’Italia può ancora essere classificata come paese sviluppato?’

‘La democrazia in Italia ha fallito’

‘Ma cosa vuoi capire di politica, tu che sei italiana…’

‘La sai quella dell’italiano onesto? […] neanche io!’

‘Non ti biasimo per essertene andata, io avrei fatto lo stesso’

‘Hai preso un voto molto alto all’esame. Hai copiato, da brava italiana?’

‘Altro che diciassette anni, in questo paese sarebbe andato in galera dal primo giorno’

‘E’ vero che vi siete ridotti ad avere dei comici che fanno i politici? E’ perché i vostri politici fanno i comici?’

‘E’ curioso che avete esiliato gli eredi del Re d’Italia, ma avete consentito alla nipote di Mussolini di essere in Parlamento…’

‘Ma voi italiani non vi indignate mai di fronte a nulla?’

Ha veramente ragione Bisio quando dice che in Italia ad essere impresentabili non sono gli eletti, ma gli elettori. Il problema con il nostro paese non sono loro, ma noi. Abbiamo la classe politica che ci meritiamo, e che rispecchia tutti i vari aspetti della nostra identità di italiani. Ci lamentiamo che i politici sono corrotti, li definiamo una “casta”, e non ci rendiamo conto (perché non vogliamo rendercene conto) che anche noi, nel nostro piccolo, ci comportiamo allo stesso modo.
Siamo il paese dell’arrovescia, dove il cattivo non è chi commette un’azione illegale o immorale, ma chi la denuncia o la critica. Termini come “moralista” e “giustizialista”, nell’Italia di oggi, sono considerati come spregevoli insulti. Protetti dall’anonimato del voto, milioni di italiani si recheranno alle urne e voteranno per i politici che meglio consentiranno loro di proseguire incontrollati nei loro piccoli quotidiani atti di corruzione e di disonestà.

Le domande ed i commenti che mi sono stati rivolti da persone non italiane dovrebbero indurci a riflettere. All’estero siamo visti così. Spetta a noi volerlo cambiare, non ai politici. Ma per farlo, dobbiamo prima essere disposti a cambiare noi stessi. 

Alice Romano, studentessa di Politics and International Relations alla University of Reading, UK

 

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