Cos’è che avvicina le persone? Un’attitudine, un’estetica, valori condivisi, uno spirito comune, talvolta il desiderio di promuovere un’idea ed un’ideologia in cui il protagonismo senza volto di singoli individui concorre senza sosta all’edificazione di una nuova comune narrazione che continui a spingere un poco più in là i confini dell’immaginario, della nostra ricerca quotidiana, e che dia un senso carismatico all’altrimenti sterile e meccanica ripetizione dei gesti biologici che procrastinano le nostre esistenze. Il nuovo progetto N3XT clubstepping non è soltanto un evento che esordirà sabato 16 febbraio ma vuole anche e soprattutto proporsi come movimento: un gruppo di persone, con base a Bologna, tutte piuttosto giovani ed unite da un comune sentire e dalla passione per le avanguardie musicali, di ambito prevalentemente elettronico.

I veicoli utilizzati consistono in diversi linguaggi artistici che, pur adoperando alcuni metodi tradizionali, travalicano il classico flyer o l’evento facebook: un tipo di comunicazione (foto)grafica costituita da simboli geometrici ed in cui dominano minacciosi soli neri, piramidi rovesciate, triangoli – o per meglio dire il Tri Angle – da sempre emblemi mistici e primordiali che hanno trovato spazio nell’iconografia di sette e logge massoniche ma che negli ultimi anni sono stati ricontestualizzati dalle immagini sfocate e sgranate delle musiche ipnagogiche o fatti propri dalle frange di nuove elettroniche austere, dalla post-industrial dance alle forme cupe ed avveniristiche in magmatica evoluzione sul cadavere ancora fumante del dubstep.

A questo proposito, preservando l’anonimato come scelta, esemplificata nello slogan “all4N3XT N3XT4all”, una delle organizzatrici racconta: “Abbiamo scelto di non stampare i classici manifesti ma solo le nostre insegne, affisse sui muri del centro e della prima periferia come a delimitare la zona in cui si svolge N3XT. Due street artist sono intervenuti inoltre sull’asfalto in prossimità della seconda e terza location dipingendo il solido a tre facce inscritto nel triangolo, simbolo di N3XT. Gli stessi artisti stanno lavorando alle installazioni all’interno dei club.” Il primo evento targato N3XT si svolgerà nella serata di sabato 16 febbraio ma dal momento che, come avrete intuito, i Nostri hanno un debole per i giochi situazionisti e psicogeografici, al momento è stato svelato soltanto il meeting point. Per acquistare il biglietto ed accedere ai due step successivi occorrerà infatti recarsi, a partire dalle ore 20.00, allo Spazio 100300 di via Centotrecento 1/A: lì troverete uno dei N3XT dj e Rebecca Wilson ad iniettare la prima dose di musica e a scaldare i motori in vista della nottata che si protrarrà sino alla mattina di domenica negli altri due spazi. Per diradare la fitta cortina di mistero e conoscere quali sono gli step successivi dovrete procurarvi uno dei flyer contenenti il codice QR grazie al quale potrete visualizzare una speciale google map aggiornata in tempo reale con le destinazioni verso cui dirigervi a partire dalla mezzanotte e raggiungibili tranquillamente a piedi dal centro con due passi di footwork.

Nonostante la line up, pardon, la bassline del secondo step, a cura di Original Cultures, sia capitanata dal produttore inglese Jim Coles in arte Om Unit, uno che negli ultimissimi anni ha raggiunto ormai una certa notorietà non soltanto nell’ambiente della nuova elettronica d’oltremanica ma a livello internazionale, una delle parole d’ordine di N3XT è “No superstar djs”. Uno dei comunicati del gruppo recita infatti: “Onorati di annunciare Om Unit ma vi chiediamo di tenere sempre a mente che in questo progetto appena nato non esistono vip in consolle. Gli artisti che ascolteremo e che ci faranno ballare il 16 febbraio per noi sono tutti top! Questo è il senso delle tre tappe (step) da attraversare in sequenza dal Warm up (Intro), al cuore pulsante (The Core) all’After (Slow Down). N3XT è un gioco dove la regola è la solita: per sconfiggere il mostro bisogna attraversare tutti i livelli. E superarli.” Per asseverare anche fisicamente l’orizzontalità e lo stile egualitario alla base della manifestazione le consolle saranno in mezzo alla gente, non sul palco, che poi non è nient’altro che lo spirito nato con l’hardcore punk in contrapposizione allo star system e che al giorno d’oggi in ambito elettronico viene in qualche modo riproposto nei celebri dj set della Boiler Room. La contaminazione a tutto campo, la sovrapposizione ed il crossover tra le musiche e le persone è un altro dei tratti salienti di N3XT che programmaticamente, in uno stile a metà tra un comunicato delle BR e “La società dello spettacolo” di Guy Debord, “rifiuta la settorializzazione della musica e la separazione tra pubblici come strumenti di controllo propri dell’industria musicale e dell’intrattenimento.”

Ordunque, eravamo rimasti al 2-step: la seconda tappa avrà luogo tra la mezzanotte e le 4.00. Protagonisti: Laurent Fintoni aka Kper, uno dei fondatori di Original Cultures, con il suo mix di dub, hip hop e freschi stili elettronici; il francese Moresounds, con un suono striato il cui elemento portante è certamente il dub, è invece di recente approdato alla Cosmic Bridge, l’etichetta di Om Unit; Jim Coles aka 2Tall aka Om Unit era giunto in città semisconosciuto la prima volta nel 2009 in occasione della prima riuscitissima edizione di Original Cultures ed ora ritorna in pompa magna. Nel frattempo ha dato alle stampe diversi EP come “The Timps”, “Transport” ed “Aeolian” che ne hanno affinato gli stili, ha collaborato con alcuni dei migliori artisti internazionali, non ultimo Machinedrum, insieme al quale ha pubblicato il “Reworkz EP” sotto le insegne di Dream Continuum. Ha avuto una certa ribalta mediatica anche la pubblicazione, insieme al citato Kper e a DJ Clockwork, di un suo mix colossale dal programmatico titolo “A Boom Bap Continuum… Ten Years of Beats from ’99 to ’09”. Continuum: parola magica, parola chiave. A cosa state pensando? All’hardcore continuum teorizzato da Simon Reynolds? Io invece mi riferisco ad un racconto di Robert Silverberg del 1973 riportato magnificamente in auge una decina d’anni fa da Wu Ming 1 ed intitolato “Breckenridge e il continuum”. Non ho voglia di spiegarvi il motivo ma sappiate almeno che ha terribilmente a che fare con tutto ciò di cui stiamo parlando dall’inizio di questo articolo.

Giungiamo così al terzo step nel terzo luogo misterioso (nemmeno io so dove sia): a tarda notte, ad accompagnarvi sino al mattino di domenica ci saranno BXP Eli, produttore sardo dalle solide basi Warp, Rephlex e Planet Mu che da qualche tempo è diventato dj resident de La notte di Asterix, una delle migliori serate in Italia tra quelle dedicate alla nuova elettronica internazionale. A traghettarci nella luce mattutina sarà Wormhole ovvero il noto Tosco della Solid Crew: il suo nome deriva dalla mitologia Drexciya e questo è più che sufficiente per affidarsi ciecamente a lui. Orsù, svegliatevi dormienti, è tempo di raccontare una storia nuova.

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