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Satira: Berlusconi sì, Littizzetto no?

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La nuova Tv de Il Fatto Quotidiano non avrebbe potuto scegliere giorno migliore per il suo battesimo, infatti mentre in quella sede si parlava di libertà e di conflitto di interessi, su Rai1 e Rete 4 andava in onda l’ennesimo spot del polo Raiset.

Per ore e ore gli italiani hanno potuto assistere alla conferenza stampa di un vecchio ex presidente del consiglio, che presentava un libro pubblicato dalla sua casa editrice tenendolo bene in vista sulla scrivania e, di tanto in tanto, mostrandolo “a favore di camera”, come si usava dire un tempo.

Al di lá di qualsiasi altra considerazione sul cavaliere svanito e svampito che, nel giro di pochi istanti, ha candidato  alla presidenza del consiglio Monti, Alfano e se stesso, resta l’immagine dell’uso privato della tv, dell’irrisolto conflitto di interessi, dei pedaggi che, ancora oggi, la Rai deve pagare a uno dei suoi editori e riferimento e che, per altro, ha i suoi uomini di fiducia dentro il consiglio di amministrazione e non solo.

Per altro, sicuramente in modo inconsapevole, la conferenza stampa dell’editore e dei suoi autori ha tuttavia dimostrato che la satira può ancora avere spazio dentro il servizio pubblico e allora perché Berlusconi si è la Littizzetto no?

Se proprio il Festival di Sanremo crea tanto imbarazzo perché non spostarlo a Nizza? Intanto potremmo rimettere piede in una terra già italiana, dando un segnale di riscossa nazionale. Poi si potrebbe trasmettere in eurovisione il Festival in trasferta, aggirando le norme italiane. Dal momento che in Francia le elezioni si sono già svolte non ci sarebbe problema alcuno  neppure con le Autorità di garanzia transalpine.

Dio, se c’è, salvi la Rai, e non solo, dai comici involontari e dal servizio d’ordine del conflitto di interessi. 

Lunga vita alla Tv del Fatto, ce ne sarà bisogno, prima e dopo le elezioni!

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