C’è un vecchio fumetto di Topolino in cui si vedono Orazio e Clarabella che viaggiano in tandem insieme, inerpicandosi faticosamente su per un pendio. Quando arrivano in cima, Orazio dice, “mamma mia che salita ripida; ho dovuto pedalare come un indemoniato”. Clarabella, dietro di lui, aggiunge “E meno male che ho frenato tutto il tempo, altrimenti rischiavamo di andare all’indietro!”.

L’idea che c’è qualcuno che frena mentre tu pedali ti viene in mente in molte situazioni nella vita. Ultimamente, la storia di Clarabella e Orazio mi è tornata in mente leggendo di un progetto in Toscana, vicino a Certaldo, che ha lo scopo di scavare dei pozzi per estrarre biossido di carbonio dal sottosuolo. Si, proprio quello, il CO2 che una volta si usava chiamare “anidride carbonica” e che è il principale responsabile dell’effetto serra che, a sua volta, causa il cambiamento climatico. Lo si estrae per rivenderlo all’industria delle bibite gassate, dell’acqua minerale effervescente e cose del genere.

Ora, magari estraendo CO2 in questo modo qualcuno ci fa soldi sopra; va bene. Però, ci sono altri modi di produrre CO2 senza far danni all’atmosfera e, comunque, il problema che abbiamo oggi non è quello di produrre più bibite gassate; è quello di ridurre la concentrazione di CO2 nell’atmosfera o, perlomeno, non farla aumentare ulteriormente. Se non ci riusciamo, siamo in grossi guai fra riscaldamento globale, aumento del livello dei mari, acidificazione degli oceani, siccità, tempeste e tutto il resto. Per evitare questi danni, si parla di conservazione, efficienza, rinnovabili e, come soluzione estrema, di “sequestro” del CO2 pompandolo nel sottosuolo con la speranza che ci rimanga a lungo.

Benissimo; allora mentre da una parte si fanno sforzi per pompare il CO2 nel sottosuolo, dall’altra se ne fanno per tirarlo fuori e buttarlo nell’atmosfera nella forma di bollicine delle bibite gassate. E’ veramente un pedalare contro se stessi. Non vi fa venire in mente il concetto del fumetto di Orazio e Clarabella che si inerpicano su per la collina mentre uno dei due pedala e l’altro frena?

Eppure, sembra proprio che sia possibile fare una cosa del genere o, perlomeno, che la richiesta di procedere con il progetto venga approvata. Per fortuna, sembra che gli organi della regione Toscana ci stiano ripensando, anche sotto lo stimolo di una diffusa protesta popolare. Speriamo che non si faccia!

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