In Italia sono considerati una “best practice” per il riutilizzo di un bene confiscato. Si tratta della casa-Famiglia della Compagnia dei Felicioni, facente parte della comunità di Capodarco. Ma il Comune di Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, li vuole sfrattare. Il sindaco Michele Griffo ha annunciato di non voler rinnovare il comodato d’uso gratuito decennale all’associazione a cui è stata assegnata la villa confiscata al boss casalese Dario De Simone. A fermare, per ora, il primo cittadino è stato il Tar del Lazio che a fine settembre ha stabilito che solo il Consiglio Comunale può esprimersi in merito. Così, in attesa che l’Aula decida, il sindaco ha annunciato la creazione di un tavolo tecnico per analizzare la situazione, pur confermando la volontà sua e della maggioranza di sfrattare la Compagnia dei Felicioni. “Non sono contrario per partito preso, ha spiegato Griffo durante l’ultimo consiglio comunale. I responsabili della Compagnia vogliono quell’abitazione perché devono garantirsi la casa senza pagare e per farlo usano i bambini, come faceva Saddam Hussein“. Alle accuse del sindaco – che ha riferito di alcune ispezioni che la struttura ha subito in passato da parte della Procura della Repubblica – la Compagnia dei Felicioni replica seccamente: “Se avessero trovato qualche cosa, ci avrebbero già chiuso. C’è un accanimento contro di noi da parte del sindaco. Abbiamo paura che queste parole possano far nascere una cultura contraria al riutilizzo dei beni confiscati”  di Andrea Postiglione

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