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Miss Italia non salva Montecatini Terme: crollo di turisti e alberghi chiusi

La città, ormai adagiata sulle glorie termali, ospita il concorso di bellezza, ma la vetrina non basta. E anche il progetto di riqualificazione di Fuksas si è interrotto. Così il sindaco è costretto ad andare in "missione" in Siberia
Miss Italia non salva Montecatini Terme: crollo di turisti e alberghi chiusi
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Montecatini dà l’impressione di una città spenta, adagiata sulle glorie termali del passato e che con molta difficoltà sta tentando di stare al passo con i tempi. Poi, leggendo la stampa locale, ci si rende conto che la situazione è ancora peggiore. Sì, perché a quanto pare Miss Italia non basta a risollevare le sorti turistiche del centro termale toscano. I dati sono scoraggianti: nello scorso mese di maggio i visitatori italiani sono stati 54.765, con un calo del 6,6%. Salgono, ma di poco, gli stranieri: 162.852 (+4,5%).

Non basta a dare una boccata d’ossigeno al settore alberghiero, in crisi nera da vent’anni, e che non può nemmeno contare su soggiorni lunghi: gli italiani si fermano, in media, 2,3 giorni; gli stranieri 2,8. Maggio nefasto, dunque, ma da gennaio 2012 le cose non sono andate meglio: -3% di turisti italiani nei primi cinque mesi dell’anno, +6,1% di stranieri, per un incremento totale del 2,7.

E pensare che il rilancio della città termale toscana è argomento vecchio e dibattuto. Tante parole e pochi fatti, però, visto che nel ventennio 1989-2009 ha chiuso addirittura un hotel su quattro.

Le terme di Montecatini

Si era puntato molto sul megaprogetto delle Terme Leopoldine firmato Massimiliano Fuksas, con una cittadella dell’acqua moderna e avveniristica che avrebbe dovuto attirare più turisti. Peccato, però, che i lavori siano stati interrotti a metà dell’opera per mancanza di finanziamenti. In tempo di crisi globale, le banche non si fidano e chiedono alla società Terme di accelerare le dismissioni di beni immobili, per consentire l’afflusso di denaro sul progetto. Tra i gioielli sacrificati, spicca il Teatro Verdi, noto per i tanti show televisivi che ha ospitato (da Panariello alla stessa Miss Italia, e ancora prima alcuni programmi di Pippo Baudo). Il prezzo è fissato a due milioni di euro e per presentare un’offerta c’è tempo fino al 21 settembre.

Il sacrificio del Teatro Verdi molto probabilmente sarà vano e non basterà a riaprire i cantieri delle Leopoldine. Tant’è che ad agosto la Cgil ha voluto incontrare i dirigenti della società Terme per fare il punto della situazione. Risultato: il sindacato è uscito più preoccupato di prima, visto che di una data di ripresa dei lavori non si parla neppure lontamente e gli stagionali rischiano una riduzione drastica delle giornate lavorative.

Ma il sindaco di Montecatini, il democratico Giuseppe Bellandi, sta tentando la via straniera per uscire dalla crisi. Proprio in questi giorni, infatti, ha guidato una delegazione della città nientemeno che in Siberia, a Novy Urengoy, per parlare di ferie aziendali e possibili convenzioni con lo stabilimento locale di Gazprom. I soldi russi, di questi tempi, fanno gola a tutti. E il rilancio di Montecatini val bene una missione nel freddo siberiano.

Per adesso, Bellandi deve “accontentarsi” di Miss Italia, che ha strappato a Salsomaggiore Terme sborsando un milione e mezzo di euro. Una kermesse, quella organizzata da Patrizia Mirigliani e trasmessa dalla Rai, che evidentemente non basta ad attrarre turisti. In città è questa l’opinione dominante tra albergatori, ristoratori e baristi: i problemi ultraventennali di Montecatini non saranno risolti magicamente da una reginetta di bellezza. Servono infrastrutture, incentivi e soprattutto attrazioni. Perché la città, e sono i suoi stessi abitanti ad ammetterlo, è noiosa anzicheno.

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