Meglio riderci sopra, anche se non è detto che il diretto interessato la prenda alla leggera. A seguito dell’ennesimo infortunio di Pato, il quindicesimo in poco più di due anni per l’attaccante del Milan, su Facebook è stata aperta lunedì una pagina – che ha superato i 5mila like in pochi giorni – dedicata a ‘Gli infortuni improbabili di Pato. Dove al papero rossonero sono attribuiti incidenti assurdi. Del tipo: “Si toglie la maglia per esultare: 37 e mezzo di febbre. 16 giorni di stop”, o “La curva Sud acclama il suo nome a gran voce: rottura del timpano. 2 settimane di stop”. Al centro c’è sempre la salute cagionevole del giocatore, e gli utenti si scatenano: “Urla dopo un gol: strappo alle corde vocali. 6 mesi di stop (in silenzio)”. O anche: “Firma un autografo: si sloga un polso, 10 giorni di stop”. 

Le frasi sono improntate all’ironia, ma non risparmiano nulla (“Passa davanti allo specchio e vede un tizio identico a lui: crisi di identità. 2 mesi di stop”) al ragazzino che con la maglia del Brasile, ai Mondiali Sudamericani Under 20 dell’estate 2007, fece innamorare il mondo e in particolare il Milan, che per il suo acquisto spese 22 milioni di euro. E che solo cinque anni dopo, alla tenera età di 23 anni, si trova davanti al bivio di una carriera: inizio sfortunato o eterna promessa con un luminoso futuro oramai alle spalle? L’enigma è di difficile soluzione, perché alla serrata tutela della privacy operata dalla società rossonera si aggiunge che il ragazzo è fidanzato con la figlia del padrone (“Bacio a Barbara Berlusconi: slogamento della mascella. 1 settimana di stop”), e questo contribuisce ad aumentare dicerie ed ambiguità.

Arrivato a Milano nel gennaio del 2008, subito Pato segna un gol memorabile al Napoli (“Pato dopo un gol viene abbracciato dai compagni: rottura di una costola. 3 mesi di stop”) e la stagione successiva è capocannoniere rossonero con 15 gol in campionato e 3 in Champions. Ma da febbraio 2010, a seguito di un infortunio muscolare alla coscia destra nel match contro l’Atalanta, comincia il calvario. Da allora sono stati quindici gli infortuni – per lo più muscolari ma sempre in zone diverse, a complicare ancora di più ogni diagnosi medica nonostante le continue visite da specialisti e luminari di ogni continente – che lo hanno tenuto lontano dal campo per lunghi periodi. E’ stato infatti calcolato che negli ultimi due anni e mezzo Pato sia stato infortunato per oltre 400 giorni.

Numeri che qualcuno in società comincia tirare fuori con malcelato fastidio, ricordando come nel gennaio scorso l’ad Galliani fosse quasi riuscito nel ‘miracolo’ di vendere il brasiliano per una cifra intorno ai 40 milioni agli sceicchi del PSG. E invece niente, non si sa se per diktat politico-presidenziale o amore filiale. Fatto sta che il Papero è rimasto e, chiusa la stagione scorsa ad aprile con uno stiramento muscolare nei quarti di Champions contro il Barcellona, dopo soli 13 minuti di gioco, la nuova si è aperta con l’ennesimo infortunio: una lesione all’adduttore in allenamento. E così anche quest’anno il Milan ha cominciato la stagione senza quello che, dati gli addii di Ibra e Thiago, avrebbe dovuto essere la sua stella e, per molti, il futuro capitano. Anche se, come avvertono malignamente su Facebook, potrebbe accadere che: “Gli danno la fascia di capitano, la mette al braccio: calo di pressione. 5 giorni di stop”.

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