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Dopo Ilva la Severino blocchi la nuova legge bavaglio

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Sulla vicenda dell’Ilva hanno scritto, su questo sito, persone che hanno ben altra competenza rispetto alla nostra.

Vogliamo, oggi, richiamare l’attenzione solo sulle intercettazioni che stanno uscendo sui giornali e dalle quali emerge un drammatico quadro di possibile corruzione, di depistaggi, di funzionari comprati e venduti, di campagne pianificate tese a condizionare e ad inquinare l’informazione da “Somministrare alla pubblica opinione” a Taranto e non solo.

Quelli che vorrebbero sempre imbavagliare qualcuno o qualcosa hanno nulla da dire?

Quelli che “si tratta solo di gossip” vogliono ripetere la filastrocca anche in questa occasione?

La ministra Severino vuole mandare davvero gli ispettori ai giudici di Taranto, o sarà il caso che promuova una inchiesta, di intesa con i ministri degli Interni e della Salute per scovare i truffatori e i conniventi che hanno nascosto i rapporti, falsificato i documenti, nascosta la gravità della situazione per la salute pubblica?

Dopo questa vicenda, al di là di qualsiasi altra valutazione, sarà davvero il caso che l’annunciato progetto di una nuova legge bavaglio torni rapidamente nei cassetti del Ministero, anzi sarà meglio che la signora Severino lo consegni al più vicino operatore ecologico affichè provveda a depositarlo nella più vicina discarica.

Per quanto ci riguarda, come per altro ha già deliberato l’assemblea di articolo 21, non appena il governo dovesse mai decidere di ripresentare una legge bavaglio, anche in salsa tecnica, non avremmo esitazione alcuna nel promuovere la stessa opposizione che abbiamo riservato ai “Bavagli politici” preparati a suo tempo da Mastella e da Alfano.

Se prima vi erano un milione di ragioni per dire no, dopo la vicenda di Taranto, e dopo la campagna contro i giudici Ingroia e Scarpinato, le ragioni sono un milione e tre…

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