C’è una sagra paesana, in provincia di Ferrara, che ogni Ferragosto richiama decine di migliaia di presenze. A occupare, o forse meglio infestare, gli spazi di Berra, nella Bassa ferrarese lungo il fiume Po, sono però le zanzare più che le persone. Almeno 500 per abitante secondo gli esperti. E in un luogo che conta 2500 anime è indubbio che la zanzara sia il prodotto più tipico che c’è.

Ma loro, i berresi, ne hanno fatto un vanto. Di più. Ne hanno fatto la Fiera Mondiale della Zanzara, che quest’anno occuperà le serate afose ferragostane fino a venerdì 17 agosto. “Questa fiera – spiegano gli organizzatori – è stata organizzata per valorizzare un prodotto di cui siamo ricchi (la zanzara appunto) e riscoprire antichi sapori, alcuni dei quali oggi rimangono dimenticati, e che le nostre nonne utilizzavano per arricchire le povere tavole dei nostri avi alla fine di giorni di raccolto pieni di sudore e fatica”. All’interno della fiera, ad accompagnare i diversi ‘incontri ravvicinati’ con l’insetto, che chiamarlo ‘fastidioso’ in quest’occasione suonerebbe per lo meno blasfemo, si possono trovare momenti diversi e divertenti.

L’undicesima edizione di questo singolare evento, per il quale in passato si sono scomodate da oltreoceano persino le penne del Washington Post, vedrà alternarsi appuntamenti culturali, ludici e gastronomici: dai convegni sanitari sull’importanza della zanzara a livello di ecosistema, ai laboratori per bambini ispirati al tema, durante i quali i più piccoli impareranno a costruire gli aquiloni con le tecniche usate dai nonni, fino al gustoso ristornate con i “zanzasapori”.

Sarà allestita anche la Zanzaroteca, ossia la zanzara in biblioteca: letture di sonetti del Tasso, poesie di Rodari, la Divina Commedia, racconti di Benni, favole di Fedro, episodi della Bibbia come quello delle dieci piaghe d’Egitto, il tutto rigorosamente a tema.

Nel ricco menù a sei zampe spiccano poi giochi e concorsi unici nel loro genere, come lo “Zanzaquiz” e “Più gratti più vinci”, il concorso per aspiranti fumettisti. Per i visitatori più sprovveduti, che arrivano a Berra senza corredo di Autan o citronella, è in palio il premio di consolazione: ‘famm vedar la tavra’, al secolo ‘fammi vedere il pomfo’, dove pomfo è la puntura che verrà esaminata da ‘esperti’, opportunamente misurata nel suo diametro e che premierà il vincitore che potrà esibire il pomfo più vistoso. Roba da scoraggiare anche il più convinto donatore di sangue.

Quando la zanzara invece si attarda a infastidire le grazie muliebri, la malcapitata visitatrice potrà ottenere pronto riscatto partecipando alla «sexi-tavra», che premia la puntura più osé della manifestazione. Si astengano i perditempo: il «ponfo erotico» verrà misurato scientificamente con un calibro nei suoi più intimi millimetri.

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