E come ogni anno, puntuale come la vecchiaia, è arrivato il mese di agosto, l’estate, quella vera, quella che aspetti tutto l’anno, quella dove il paese fatto a forma di scarpa si ferma e nessuno fa più un cazzo di niente.
E come ogni anno ci sarà chi chiederà tre settimane di ferie e invece ne farà solo due perché il venti di agosto gli hanno detto che deve venire in ufficio per una consegna importantissima, di quelle annunciate da una i-meil dove nell’oggetto c’è scritto “Urgentissimo”.
E come ogni anno ci sarà chi se ne fotterà della consegna urgentissima e invece di tre settimane di ferie se ne farà quattro più una di malattia.
E come ogni anno ci sarà chi, al primo minaccioso annuvolamento, dirà che l’estate è già finita e si lamenterà del caldo, della pioggia, del sole e del vento.
E come ogni anno ci sarà chi dirà che non va in ferie perché ha avuto delle spese impreviste e non se lo può permettere.
E come ogni anno ci sarà chi si farà una supermagnata, una superbevuta, un superdolce, un supercaffè, un superammazzacaffè, poi si tufferà in mare per una supernuotata e il giorno dopo si leggerà di lui/lei sul giornale e si commenterà: “Era una brava persona, amava la vita”.
E come ogni anno ci sarà chi racconterà che è stato in Croazia in un posto dove ha mangiato tre primi, quattro secondi, due bottiglie di vino, frutta a volontà, gelato e limoncello per soli dieci euro.
E come ogni anno ci sarà chi andrà in vacanza nel solito posto e tenterà di convincere chi non farà come lui che: “Come si sta a bene a [solito posto] nel mese di agosto non si sta bene da nessun’altra parte”.
E come ogni anno ci sarà chi si vanterà di essere già stato in vacanza a giugno perché in agosto vanno via tutti.
E come ogni anno ci sarà chi si avventurerà sugli scogli e calpesterà un riccio di mare. Ahi!
E come ogni anno ci sarà chi farà la partenza intelligente e si compiacerà con se stesso e con il proprio intelletto.
E come ogni anno ci sarà chi farà la partenza non intelligente e si compiacerà con gli altri automobilisti imbottigliati in autostrada e almeno uno di questi tirerà un ceffone al figlio grassoccio che nel sedile posteriore, con le dita sporche di Nutella®, cana a squarciagola Le Tagliatelle di Nonna Pina, storpiandone i testi.
E come ogni anno ci sarà chi abbandonerà un cane di grossa taglia in tangenziale alle quattordici e trenta.
E come ogni anno ci sarà chi si presenterà davanti a una chiesa per visitarla in pantaloncini corti, canottiera e ciabatte e non lo faranno entrare.
E come ogni anno ci sarà chi rimarrà a piedi con l’auto nuova.
E come ogni anno ci sarà chi andrà a Bangkok con un volo a prezzi stracciati che parte da Bologna e fa scalo ad Amsterdam, Madrid, Bari, Orio al Serio, Belgrado. Centocinquanta ore e sei arrivato.
E come ogni anno ci sarà chi si perderà nei boschi e verrà trovato due giorni dopo con il volto scavato e le braghe sbranate dai lupi.
E come ogni anno ci sarà chi starà in spiaggia a leggere riviste di gossip e con malcelata invidia si farà i cazzi e le fighe dei vips.
E come ogni anno ci sarà chi, sdraiato sul lettino, si beccherà una pallonata in pieno viso.
E come ogni anno ci sarà chi giocherà a biccch vollei, biccch tennis, biccch socccer, biccch bocce e un po’ a son ov a biccch.
E come ogni anno ci sarà chi guarderà i culi in spiaggia.
E come ogni anno ci sarà chi andrà in discoteca a guardare i culi delle cubiste e tornerà in albergo solo come un cagnazzo a masturbarsi.
E come ogni anno ci sarà chi con indifferenza piscerà in mare.
E come ogni anno ci sarà chi in spiaggia davanti a un falò canterà le canzoni di Battisti sbagliando i testi.
E come ogni anno ci sarà chi si innamorerà di una cubana e nel giro di qualche anno se la porterà in Italia e se la sposerà.
E come ogni anno ci sarà chi andrà in un’isola e tornerà raccontando che ha conosciuto un tipo italiano fortissimo che è andato a vivere là e ha aperto un locale.
E come ogni anno ci sarà chi andrà via con la tenda, dormirà per terra, condividerà le docce con degli sconosciuti, non si laverà i capelli per settimane, farà la cacca nei boschi pulendosi le natiche con le foglie di fico e quando tornerà al lavoro dirà: “Siamo stai via un mese e abbiamo speso pochissimo”.
E come ogni anno ci sarà chi andrà in un posto qualsiasi e tornerà dicendo che quel posto qualsiasi dieci anni prima era meglio perché lo conoscevano in pochi.
E come ogni anno ci sarà chi dall’altra parte del mondo acquisterà abiti improbabili della tradizione locale che mai e poi mai indosserà.
E come ogni anno ci sarà chi tornerà e dirà che andrà a vivere a Santo Domingo, ma non lo farà mai.
E come ogni anno ci sarà chi troverà la fidanzata che gli riempirà i uichend invernali di piacevoli spostamenti, poi dopo le feste di Natale si prenderanno un periodo per riflettere e si molleranno.
E come ogni anno ci sarà chi rimarrà incinta di uno sconosciuto e a settembre, dopo aver abortito di nascosto, uscirà dall’ospedale e andrà con un’amica/o all’Oktoberfest® per dimenticare.
E come ogni anno ci sarà chi tornerà ancor più depresso di quando è partito.
E come ogni anno ci sarà chi non partirà e si sentirà solo.
E come ogni anno ci sarà chi tornerà in città abbronzatissimo e tenterà di mantenere il bel colorito facendosi delle lampade.
E come ogni anno ci sarà chi tornerà e si lascerà con la fidanzata storica.
E come ogni anno ci sarà chi dirà che le vacanze sono volate.
E come ogni anno ci sarà chi tornerà dicendo: “Per fortuna che adesso riprendo a lavorare”.

L’estate è questo e come tutti non aspetto altro.
“Dove c’è gente che lavora, per avere un mese all’anno di ferie” cantava Battiato nel 1983 e quelle parole suonavano alle mie orecchie come qualcosa di sbagliato, un’elemosina di tempo libero da giocarsi al meglio.
Perché d’estate è vietato sbagliare.
Perché d’estate è proibito annoiarsi.
“Solo un mese?” pensavo con terrore, visto che all’epoca ne facevo ben tre, di mesi, in assoluta spensieratezza sulle montagne dell’Appennino Tosco Emiliano, luogo salvavita per umarells che al più presto raggiungerò e vaffanculo.
Buona estate a tutti/e, godiamocela, ognuno come può, che a primavera arriverà la crisi. Così dicono. 

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