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Fortitudo radiata dal basket. Bologna perde un pezzo di storia sportiva

La federazione italiana pallacanestro ha revocato l'affiliazione alla società di Bologna. Dopo la dissennata gestione di Sacrati rimangono ancora gli Eagles, pieni di debiti, e la Conad, ha rappresentare separatamente un presunto passato blasonato. E all'orizzonte nessun patron milionario o cordate per risollevarne le sorti

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La cronaca di una morte annunciata, quella che si è consumata nei giorni scorsi. Il Consiglio Federale, massimo organo della FIP, ha revocato l’affiliazione alla società Fortitudo Bologna. Questa sentenza non ha fatto altro che ufficializzare una situazione ormai in essere da  due anni, con una condizione societaria e proprietaria paradossale. Da un lato un settore giovanile all’avanguardia, con persone competenti, sul parquet ad insegnare l’essenza del basket, e dall’altro una proprietà, ovvero Gilberto Sacrati, con un vertiginoso debito e scelte gestionali fatte senza un briciolo di lungimiranza.

Sembra strano, ma in questo caso è obbligatorio discernere i due aspetti. La società è legata al lavoro sul campo, a tutti i campionati junior che si sono svolti, alla storia che hanno fatto i vari Myers, Basile, Schull, Alibegovic. La proprietà, invece, sottintende oscuri giochi di potere scritti a tavolino, suggellati dall’accordo Sacrati-Sabatini e assecondati dal mondo fortitudino.

Due anni terribili hanno accompagnato le vicende dell’aquila, dal giugno 2010 a oggi. La creazione di cloni malriusciti, l’accordo con Sabatini, il patron della storica rivale Virtus, per costituire una nuova società, rilevando il titolo sportivo del Gira-Ozzano, che militava in B2 creando una spaccatura insanabile nella tifoseria biancoblu. La Fossa, la storica curva della Fortitudo, sceglie di seguire patron Sacrati, mentre l’altra parte dei supporters sono con Romagnoli, che nel frattempo rilevava la società di Ferrara per competere in LegaDue.

Intanto i decantati tentativi di salvare la società non si vedono. Nelle ultime settimane si è parlato di cordate, fondazioni, fusioni. Tutte speculazioni. Forse, come hanno scritto in un comunicato stampa, i ragazzi della Fossa, l’unico obiettivo di chi si è fatto avanti in questo momento era quello di “cibarsi dei resti e ripartire con un grande progetto in pompa magna”.

Quale futuro per l’aquila allora? Il progetto Eagles è fallito. Tanto che oggi è arrivata la rescissione consensuale tra la società e il coach Salieri, che molto probabilmente andrà a sedere in panchina per la Biancoblu di Romagnoli. Iscritta al campionato di LegaDue, la Conad dovrà costruire un roster competitivo per riuscire a salvarsi. Il progetto è quello di puntare su molti giovani. Mentre sul fronte societario, entra in scena un nuovo socio, Loris Monti, ex proprietario della Joint Modena in A2 e già entrato in scena nelle schermaglie per acquistare la vecchia fortitudo di Gambini.

di Angelo Tosiani

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