Il numero uno del fondo europeo salva-Stati Esm guadagnerà più di Angela Merkel. Stando alla Welt am Sonntag il direttore del meccanismo europeo di stabilità, incaricato di correre in soccorso dei Paesi in difficoltà finanziarie, avrà uno stipendio base di 324mila euro lordi all’anno, a cui vanno aggiunti gli extra, che non sono però specificati nel documento di 15 pagine citato dal giornale. A titolo di paragone: lo stipendio base della cancelliera tedesca ammonta a circa 190mila euro, che salgono a quasi 290mila se si considerano anche i rimborsi spese e l’indennità parlamentare. Secondo quanto trapelato dalla riunione dell’Eurogruppo di lunedì la guida dell’Esm dovrebbe essere affidata al tedesco Klaus Regling, attuale capo del fondo salva-Stati temporaneo Efsf.

La busta paga del numero uno dell’Esm si adegua ai trattamenti economici tipici nelle istituzioni europee. Il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, può contare ad esempio su un “fisso” annuale di 304mila euro, cui vanno sommati gli extra. Il presidente della Bce, Mario Draghi, riceve 370mila euro lordi più gli extra, ricorda la Welt am Sonntag. Stipendi elevati anche per gli altri dipendenti dell’Esm, che entro fine anno dovrebbe disporre di un organico di circa 75 persone. Il personale con funzioni direttive intascherà tra 64mila e 167mila euro. Gli assistenti e il personale ausiliario guadagneranno invece tra 22mila e 72mila euro – le stesse somme che in teoria potrebbero essere versate ai praticanti, i quali però, in un primo momento, non sono previsti.

Alla base di tanta generosità c’è il fatto che, quando sarà a regime, il fondo potrà disporre di 700 miliardi di euro di capitali, per cui avrà bisogno di professionisti altamente qualificati in grado di gestirli. Ecco perché, ad esempio, l’associazione dei contribuenti tedeschi, sempre pronta a stigmatizzare qualsiasi spreco di denaro pubblico, stavolta frena: “Non è uno scandalo”, ha detto al domenicale il presidente dell’associazione, Reiner Holznagel. Nella bozza delle disposizioni in materia di impiego del personale, che viene citata dal quotidiano tedesco e deve essere ancora approvata dal direttivo dell’Esm, si legge che “lo scopo principale della politica retributiva dell’Esm sta nella creazione di un pacchetto retributivo competitivo”. L’entrata in vigore dell’Esm, prevista inizialmente per il primo luglio, è stata rinviata a causa della frenata giunta dalla Germania. Sia il Bundestag che il Bundesrat lo hanno approvato a fine giugno. Accogliendo una richiesta della Corte costituzionale, però, il presidente federale non ha firmato la legge, in attesa che vengano discussi i numerosi ricorsi presentati sia contro il fondo salva-Stati permanente che contro il fiscal compact. Da martedì i giudici di Karlsruhe esamineranno i ricorsi d’urgenza. Una decisione a riguardo è attesa entro fine luglio. Per ora la corte non si pronuncerà però sulla costituzionalità o meno dei due Trattati, bensì si limiterà a stabilire se sia il caso di “congelare” la ratifica fino alla pronuncia definitiva sul merito, che non arriverà prima del 2013.

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