La Grecia torna alle urne dopo poche settimane a causa di una legge elettorale molto simile a quella che Pdl e Pd  vorrebbero fare in Italia al posto del Porcellum. E oggi non è l’eventuale vittoria di Syriza a lasciare Grecia e mondo col fiato sospeso, ma il rischio che per la seconda volta consecutiva la Grecia resti ingovernabile, oscillante tra una improbabile grande coalizione e una maggioranza risicata e ballerina.

Questa è la conseguenza di una legge che dà un piccolo premio in seggi al partito che prende più voti, ma che non obbliga a formare coalizioni chiare prima del voto.  Fino a quando la forza e i consensi  si concentravano su due grandi partiti la cosa poteva funzionare. Nel momento in cui  nessun partito supera il 25-30% dei voti  il premio  alla greca non è sufficiente per formare un governo, è servito solo per svantaggiare un po’ i partiti minori. 

L’hanno chiamato sistema tra il tedesco e lo spagnolo, quello che stanno discutendo in Italia Pd e Pdl, ma solo perché non hanno il coraggio di chiamarlo greco, come in effetti è. Una discussione pubblica e partecipata sui sistemi elettorali è veramente difficile. L’opinione pubblica infatti si sofferma volta per volta su un solo aspetto della questione, magari esasperandolo, cioè attribuendo alle leggi meriti e colpe che derivano da altri fattori.

E’ quello che succede in Italia col Porcellum. Dato che il sistema delle liste bloccate è stato gestito dall’alto, dai vertici, e non dal basso, la gente giustamente non lo sopporta più e pur di evitare il “Parlamento dei nominati” approverebbe qualunque legge elettorale diversa da quella attuale. Ma intanto con l’acqua sporca dei “nominati” si rischia di buttare il bambino del “premio di coalizione”, una invenzione italiana che tutto sommato ha funzionato bene nei Comuni e nelle Regioni. La nomina dall’alto dei candidati  non ha nulla a che vedere col premio di coalizione, ma i due che sono rimasti – per ora?- principali partiti in Parlamento confondono le acque e  se ne approfittano.

Apparentemente il premio alla greca al partito che arriva primo gioverebbe a loro, colpendo invece gli alleati minori quali Idv, Sel e Lega. E poi gli consentirebbe di ri-fare l’alleanza Monti per causa di forza maggiore. Ma…. e se non si mettono poi d’accordo, dopo le elezioni? E poi può sempre succedere, per uno scherzo  della storia, che primo per un pelo arrivi il Movimento 5 stelle, che si prenderebbe il premio senza tuttavia arrivare alla maggioranza in Parlamento. Neanche col premio alla greca.

Insomma, molto abbiamo da condividere e com-partire con la Grecia, ma dovremmo stare  alla larga dalla loro legge elettorale!

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