Il problema esiste da anni. Inutile girarci intorno. E’ un tema scomodo, perché Rimini di turismo vive, ma dopo gli ultimi ricoveri in ospedale altre strade non c’erano: i bagnanti saranno informati, quasi in tempo reale, sulla condizione del mare. Non il moto ondoso, ovvio, ma gli scarichi. Cioè se gli scarichi fognari sono aperti o meno.

I cartelli di divieto sono ricomparsi ieri pomeriggio. Faceva freddo e il mare era in burrasca, ma la comunicazione in spiaggia comunque non è mancata: l’apertura di 5 sfioratori di piena, per evitare il sovraccarico del depuratore, ha determinato la chiusura alla balneazione di 3 chilometri di costa.

Tra le novità dell’ordinanza che regolerà l’estate 2012 vi è il raddoppio dell’area di divieto a nord e a sud degli scolmatori di piena: si passa da 150 a 300 metri. D’altra parte però viene dimezzata la durata del divieto: i cartelli, controllati dalla Protezione civile, verranno rimossi dopo 24 ore, quindi dovrebbero sparire già martedì mattina.

“In base all’analisi dei dati sperimentali, forniti dalle linee guida dall’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale, si è constatato che i tempi di abbattimento della carica microbiologica sono brevi”. Così Mauro Stambazzi di Arpa commenta la riduzione del divieto a un solo giorno, anziché due.

Altra novità rispetto all’anno scorso è data dal preallarme, che sarà obbligatorio dare 48 ore prima delle piogge. Inoltre, per il controllo e la pulizia della battigia non si attenderà più che le paratoie vengano richiuse: ci si metterà subito al lavoro e saranno coinvolti, attorno agli 11 punti di scarico, anche i bagnini e il gruppo Anthea, srl nata nel marzo 2008 a seguito dell’acquisizione di rami d’azienda di Hera Spa e di Hera Rimini.

I nuovi cartelli, per non sfuggire alla vista dei bagnanti, saranno più grandi (60x40x120) e numerosi. Recheranno altresì l’avviso del divieto momentaneo in 5 lingue: italiano, inglese, russo, tedesco e francese. Due plance in alluminio delimiteranno, sulla battigia, l’area interdetta, indicandone con una freccia l’inizio e la fine. Altre 2 saranno posizionate a 150 metri dallo scarico, mentre 2 poster (60×40) verranno affissi in corrispondenza dello sfioratore, dove si trovano i segnali fissi di pericolo generico.

Da quest’anno una corretta informazione al pubblico e il monitoraggio delle acque di balneazione sono d’obbligo in base al decreto legislativo 116/2008 e al decreto attuativo d.m. 30 marzo 2010, che hanno recepito la direttiva europea 2006/7/CE.

Europa 1 – furbetti 0. Pare essere destinata a scomparire quella cattiva abitudine che avevano alcuni operatori turistici di raccontare che il cattivo odore in spiaggia era dato dalle vicine terme (che non esistono). Forse ora, grazie a un’informazione più trasparente, i bambini la smetteranno di giocare in mezzo agli scarichi fognari. Ormai l’amministrazione comunale si è accorta, tenendo anche conto delle indagini della Procura in corso, che la strada da tenere non è quella di nascondere la testa sotto la sabbia, ma di affrontare con volontà di trasparenza e chiarezza il problema urbanistico più sentito dai riminesi.

Resta il problema dell’informazione e della sicurezza al di fuori della stagione balneare. Aprendo la sezione “balneazione” del sito di Arpa Emilia-Romagna si legge: “Come riportato dall’ordinanza balneare regionale n° 1/2012 si comunica che il periodo di monitoraggio delle acque a tutela della salute dei bagnanti è compreso fra maggio e settembre 2012. L’attività di balneazione all’interno della stagione balneare inizia pertanto il 12 maggio e si conclude il 30 settembre 2012. Al di fuori di queste date le acque di balneazione regionali non sono controllate ai fini della tutela della salute dei bagnanti”.

Gli amanti del nuoto fuori stagione, del kitesurf e del windsurf sono avvisati. Come ha confermato l’Ausl di Rimini, sono già molti i casi di persone infettate in mare per colpa degli scarichi.

Intanto la capitale della Riviera romagnola ha perso anche la prestigiosa Bandiera blu  assegnata dalla Foundation for Environmental Education.

Articolo Precedente

Niente bambini molesti durante la messa: polemica sul diktat della Curia di Bologna

next
Articolo Successivo

Imputati 29 dipendenti del ministero “fannulloni”. Ma promossi (video)

next