Quando attraverso le scommesse riuscivo a fare buoni affari…
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Latina, 11 feb. - (Adnkronos) - “Questa amministrazione comunale è molto sensibile al tema del disagio giovanile, in modo particolare a quello legato al bullismo e al cyberbullismo. Il 7 febbraio, giornata nazionale contro il bullismo, abbiamo avuto un incontro con i ragazzi dell’Istituto superiore di Cisterna di Latina con una neuropsichiatra, la quale ha parlato loro del disagio giovanile, di come riconoscere il bullismo e una sua vittima e di quello che si può fare per arginare questo fenomeno”. Lo afferma Stefania Krilic, assessora alla Pubblica istruzione del Comune di Cisterna di Latina, all’evento di lancio della campagna di Moige - Movimento italiano genitori - che porta nelle scuole la lotta al cyberbullismo. L’iniziativa è stata presentata in occasione del Safer Internet Day 2025 e prevede l’avvio anche di una campagna social con testimonial di rilevanza nazionale come Carlo Conti, Alessandro Borghese, Casa Surace, Angelica Massera, Lorenzo Baglioni, Jack Nobile e Giulia Latini.
“L’amministrazione è fortunata perché qui a Cisterna abbiamo delle scuole e degli istituti comprensivi che funzionano veramente bene, quindi diamo supporto a tutte le loro iniziative - aggiunge l’assessora - Inoltre, abbiamo firmato un protocollo educativo di comunità con tutte le scuole già nel 2023 e lo stiamo portando avanti. Le scuole presentano tante iniziative molto interessanti, come quella di oggi che va assolutamente sostenuta”.
Il Comune di Cisterna di Latina ha inoltre firmato un protocollo con la Regione Lazio, con la garante dell’infanzia, e con un centro che si occupa di mediazione penale minorile sulle vittime di reato e quindi anche le vittime di bullismo: “Grazie al finanziamento della Regione Lazio - conclude Krilic - verrà aperto uno sportello dove ci sarà un pool di avvocati, psicologi e psicoterapeuti specializzati nel fenomeno del disagio dei minori. Ci aspettiamo che le famiglie e anche i ragazzi stessi ne facciano uso”.
Latina, 11 feb. - (Adnkronos) - “Tra i principali compiti della scuola vi è quello di favorire l’acquisizione di competenze necessarie all’esercizio di una cittadinanza digitale consapevole e la Legge 92 del 2019, che riguarda l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, prevede proprio l’educazione alla cittadinanza digitale, considerato quanto i nostri figli e i nostri ragazzi quanto tempo trascorrono online e sui social network, è necessario responsabilizzarli e renderli consapevoli non solo delle grandi opportunità che offre loro il mondo online, ma soprattutto dei rischi e dei pericoli. Proprio per questo abbiamo aderito con molto entusiasmo al progetto ‘Giovani ambasciatori per la cittadinanza digitale’ contro il cyberbullismo e il cyber risk del Moige - Movimento italiano genitori”. Sono le parole di Fabiola Pagnanelli, dirigente scolastico dell’Istituto Plinio il Vecchio di Cisterna di Latina, all’evento di lancio della campagna di Moige - Movimento italiano genitori - che porta nelle scuole la lotta al cyberbullismo. Le scuole coinvolte nell’edizione 2025 del progetto sono infatti l'Istituto Plinio il Vecchio di Cisterna di Latina e l'Istituto Agnoletti di Campi Bisenzio, in Toscana.
L’iniziativa è stata presentata in occasione del Safer Internet Day 2025 e prevede l’avvio anche di una campagna social con testimonial di rilevanza nazionale come Carlo Conti, Alessandro Borghese, Casa Surace, Angelica Massera, Lorenzo Baglioni, Jack Nobile e Giulia Latini. “Il cuore di questo progetto è la formazione di alcuni ragazzi delle classi terze della nostra scuola secondaria di primo grado, scelti per particolare sensibilità e capacità empatiche. Le azioni che mettiamo in campo sono una prima parte di formazione, dove questi ragazzi vengono formati attraverso la piattaforma e-learning del Moige e, poi, la particolarità del progetto è che a loro volta diventano formatori attraverso la modalità peer Education dei loro compagni - spiega Pagnanelli - Quest’anno, per esempio, i nostri ragazzi dopo essersi formati stanno iniziando la formazione con le classi prime della scuola secondaria di primo grado e anche con i più piccoli, quindi le classi quinte della nostra scuola primaria, con l’intento di promuovere una cultura del rispetto della legalità e della sicurezza in rete e renderli consapevoli dei vari rischi che corrono appunto andando nel mondo digitale”.
“Siamo giunti alla quinta edizione di questo progetto, diventando un punto di forza della nostra scuola e le azioni sono di tipo formativo, informativo e partecipativo perché i ragazzi hanno l’opportunità di partecipare a degli eventi molto importanti. I ragazzi sono formatori, che diventano poi sentinelle, cioè punti di riferimento per i loro compagni, raccogliendo delle segnalazioni riguardo ad atti di violenza o di bullismo che possono accadere nella scuola. Per questo ringraziamo il Moige, che da anni svolge un impegno sociale a tutela dei minori e a sostegno della genitorialità e siamo veramente entusiasti di partecipare a questo progetto”, conclude il dirigente scolastico dell’Istituto Plinio il Vecchio di Cisterna di Latina.
Caltanissetta, 11 feb. (Adnkronos) - "Dovevamo fare una cortesia politica con l'attentato al giudice Leonardo Guarnotta. 'Ma quale Provenzano', mi disse Giovanni Peluso. 'Con quei soldi possiamo andare tranquilli'. In quell'occasione Peluso doveva essere raccolto a Tremonzelli e poi doveva essere appoggiato un paio di giorni fin quando le acque si sarebbero calmate". Sono le parole del pentito Pietro Riggio, nella sua deposizione davanti al Tribunale di Caltanissetta al processo depistaggio a carico di due generali. Leonardo Guarnotta era stato il giudice che aveva presieduto il processo a Marcello Dell'Utri.
Roma, 11 feb. (Adnkronos) - Si intitola 'Franco Marini e la sinistra sociale' l'incontro che si terrà giovedì alle 16 all'Istituto Sturzo. L'introduzione è affidata a Guelfo Fiore, Giorgio Merlo e Nicodemo Oliverio mentre Andrea Covotta modererà il dibattito a cui partecipano Pierluigi Castagnetti, Dario Franceschini, Pier Ferdinando Casini e Luigi Sbarra.
Caltanissetta, 11 feb. (Adnkronos) - "Giovanni Peluso mi disse come fosse stato messo l'esplosivo per la strage d Capaci, con l'utilizzo dello skateboard, sotto l'autostrada". A raccontarlo in aula, proseguendo la deposizione al processo depistaggio di Caltanissetta, è il collaboratore di giustizia Pietro Riggio. Rispondendo alle domande del pm Pasquale Pacifico ricorda le confidenze che avrebbe ricevuto da Giovanni Peluso sulla strage di Capaci. “Su Giovanni Brusca mi disse che era convinto che fosse stato lui a premere il bottone. Poi aggiunse: ‘Pensi che questi quattro pecorai sono capaci di fare una cosa del genere. All’interno delle dinamiche gli hanno fatto capire che avevano avuto dei ruoli’. Io intuivo che ci fosse una sorte di accreditamento personale di quello che era accaduto- dice Riggio - Fu quella l’occasione in cui mi disse che intervenne una donna dei servizi libici. Mi fece capire che le istituzioni sono coinvolte in cose non chiare”.
Roma, 11 feb. (Adnkronos) - E' la prima volta che nella storia della Repubblica il Parlamento in seduta comune si trova a dover votare 4 giudici costituzionali per colmare il 'vulnus' della Corte al suo minimo legale. Oltre al tam tam sui nomi, il dibattito sulle modalità di voto ed in particolare sulla scheda unica ferve tra gli esperti del settore. "L'aver votato su due schede distinte quando i quorum erano diversi e in una sola scheda per 4 quando per tutti e quattro era richiesta la maggioranza dei 3/5 è conforme ai precedenti. Non è dunque in sé criticabile come scelta - spiega Nicola Lupo, professore di Diritto delle assemblee elettive e diritto costituzionale alla Luiss - Tuttavia è vero che in questo modo le combinazioni di voto e di espressione del voto sono facilmente controllabili da parte dei gruppi".
Secondo l'esperto di assemblee elettive, tuttavia il rimedio ci sarebbe: "Il presidente della Camera Lorenzo Fontana, in quanto presidente del Parlamento in seduta comune, potrebbe regolare le modalità di votazione, richiedendo a deputati e senatori di apporre sulla scheda l'indicazione del nome sempre allo stesso modo. Ad esempio - chiarisce all'Adnkronos - specificando di indicare sempre prima il nome e poi il cognome, o eventualmente persino disponendo che l'indicazione dei 4 sia fatta in ordine alfabetico di cognome". "Ma per il momento non lo ha fatto - osserva Lupo - Forse perché siamo molto lontani dal trovare un accordo. E quindi il ragionamento è: se faticano a trovare un accordo, figuriamoci poi farlo tenere senza il controllo del voto.... molto più difficile ovviamente".
Lupo, che da ex consigliere alla Camera dei deputati dal 1997 al 2005 conosce bene le dinamiche, commenta: "E' molto grave per il Parlamento e per la Corte costituzionale che si trascinino le votazioni perché i gruppi non sono in grado di trovare un accordo al loro interno e neanche fra gruppi parlamentari. La responsabilità è innanzitutto dei leader, perché non credo che dal basso ci sia la capacità di trovare dei nomi. I leader di partito sono fatti apposta, dovrebbero essere capaci di farlo e invece non sono assolutamente in grado".
"In secondo luogo - aggiunge il giurista - c'è la responsabilità dei singoli parlamentari che potrebbero benissimo mandare dei segnali indicando dei nomi invece di votare scheda bianca. Il fatto che non lo facciano mi sembra indicativo: attendono indicazioni dalla leadership, istruzioni che non arrivano. Dicono di farlo per non bruciare nomi, ma votando scheda bianca sono loro di fatto ad impedire l'espressione di qualunque preferenza". Senatori e deputati sono subordinati ai leader? "Per Costituzione, no, in base alla libertà di mandato, ma sostanzialmente spesso sì - risponde - Anche se io credo nella leadership dei partiti e ritengo che la responsabilità è innanzitutto loro". (di Roberta Lanzara)
Roma, 11 feb. (Adnkronos) - Domani il comitato dei 9 si riunirà in mattinata sulla "proposta unitaria delle opposizioni sulla riduzione dell'orario di lavoro" e nel pomeriggio sulla pdl Cisl sulla partecipazione. Una giornata di confronto parlamentare che si annuncia intensa. Sulla riduzione dell'orario "non siamo disponibili ad accettare l'ennesimo rinvio", dice il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto. Mentre sulla partecipazione spiega:"Al momento noi abbiamo detto che se il testo non cambia, per noi è impossibile votarlo perché il testo varato dalla commissione è profondamente diverso e peggiorativo rispetto a quello base della Cisl".
Oggi Meloni ha 'messo il cappello' sulla proposta Cisl, questo irrigidisce le posizioni? "Noi abbiamo sempre privilegiato un principio: quando c'è una proposta di legge avanzata da una grande associazione piuttosto che da un grande sindacato, attraverso una legge di iniziativa popolare, il Parlamento ha il dovere di discuterla e il governo ha il dovere di fare non uno, ma due passi indietro di fronte al confronto in Parlamento. E invece il governo è intervenuto e tutti gli interventi messi in campo direttamente dal governo hanno rappresentato un peggioramento sostanziale delle legge, che ormai è stata totalmente svuotata e stravolta".
Tra le numerose critiche avanzate dalle opposizioni c'è il fatto che tocca agli istituti delle imprese attivare le forme di partecipazione gestionale, organizzativa e consultiva: "Così il governo devolve la partecipazione a alla benevolenza di qualche impresa 'illuminata' senza codificare il ruolo dei sindacati", osserva Scotto. Ed inoltre non è individuato il canale attraverso cui vengono scelti i lavoratori che entrano negli organismi di partecipazione: "Noi avevamo proposto il canale sindacale, ma è stato bocciato. Se l'obiettivo di questo governo è scegliersi il sindacato che gli piace e che dice sempre di sì, questa è un'idea della democrazia che ci preoccupa".
Quanto alla proposta sulla riduzione dell'orario di lavoro, Scotto dice che le opposizioni non accetteranno ulteriori rinvii. "La proposta unitaria delle opposizioni è stata presentata a settembre, c'è stato un lungo ciclo di audizioni e poi il centrodestra ha cercato di cancellarla, come fu col salario minimo. Noi abbiamo ottenuto, bloccando i lavori in commissione, che non si votassero gli emendamenti soppressivi e che la legge andasse in aula senza mandato al relatore. Il sottosegretario Durigon e il presidente della commissione Rizzetto ci dissero che si sarebbe rinviato l'approdo in aula a gennaio, dopo la sessione di bilancio".
"E ci dissero anche che la maggioranza avrebbe avanzato una sua proposta perché ritenevano che il tema sollevato dalle opposizioni fosse un tema reale. Sono passati 4 mesi e questa proposta noi non l'abbiamo ancora vista. Domani la legge va in aula, noi stiamo aspettando ancora la proposta della maggioranza. Quello che non potremmo accettare -conclude Scotto- sarebbe un ennesimo rinvio".
Cosa implicano le due scelte che ti proponiamo: