Associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio e all’abuso edilizio. E’ il reato che la Procura di Modena ipotizza a carico del neo-sindaco di Serramazzoni , Sabina Fornari, eletta la settimana scorsa con una lista civica dopo 5 anni da assessore all’Urbanistica, del predecessore Luigi Ralenti e del capo dell’ufficio tecnico Enrico Tagliazucchi.

Gli avvisi di garanzia sono un atto dovuto contestualmente alle perquisizioni effettuate dalla Guardia di Finanza nelle abitazioni degli indagati e negli uffici municipali, scattati dopo la tornata elettorale “per motivi di opportunità”, come chiarisce il procuratore Vito Zincani. Gli accertamenti, che riguardano la regolarità di una serie di opere edili e proseguono nel massimo riserbo, scaturiscono dal filone principale dell’inchiesta dei pm Claudia Natalini e Giuseppe Tibis relativo al project financing per il rifacimento dello stadio locale. In quel frangente sono indagati per corruzione e turbata libertà degli incanti Ralenti, la direttrice della controllata Serramazzoni Patrimonio Rosaria Mocella e il presidente del Serramazzoni calcio Marco Cornia, a capo dell’associazione temporanea d’imprese che si è aggiudicata l’opera. Secondo l’accusa i lavori edili del faraonico restyling da un milione di euro di tribune e campo di una squadra di seconda categoria sarebbero state affidati con un accordo di tipo corruttivo a società riconducibili a Rocco Baglio, ex soggiornante obbligato di Gioia Tauro.

Dopo l’inchiesta, dalle pagine del fattoquotidiano.it  il leader di Sel Massimo Mezzetti, ex segretario provinciale dei Ds oggi assessore alla Cultura in Regione, aveva chiesto le dimissioni di Ralenti e di valutare, nel caso ve ne fossero le condizioni, lo scioglimento del Comune.

La mole documentale che ora deve essere verificata dagli inquirenti è imponente. Il quadro emerso, al di là dell’esito del maxi-procedimento, è quello di una gestione sui generis del territorio di Serramazzoni, borgo antico costellato di residenze vip. Nelle campagne di San Dalmazio l’estate scorsa la Giunta ha bloccato il progetto di un inceneritore a biomasse presentato dall’ imprenditore Remo Uccellari, che nella stessa zona aveva ottenuto il permesso di costruire 40 appartamenti, 3 dei quali poi acquistati da parenti dell’ex assessore all’Urbanistica Fornari. La costruzione senza variante al piano regolare era potuta avvenire, in virtù dei piani di recupero urbano, con opere compensative di carattere pubblico da parte di Uccellari, come il campetto da calcio e l’ambulatorio di San Dalmazio.

Nel frattempo il gip sta per esprimersi su altri due procedimenti su presunte irregolarità edilizie commesse negli anni scorsi nelle località Casa Giacomone e Casa Fenocchi: nel primo caso non è stata ancora fissata l’udienza preliminare dopo la richiesta di rinvio a giudizio, nel secondo il pm Francesca Graziano ha recapitato l’avviso di chiusura indagini. A rischiare il processo, oltre al geometra Tagliazucchi, sono alcuni progettisti della cooperativa Coprocon di Pavullo.

Dopo una campagna elettorale infuocata in cui le cinque liste civiche e l’outsider Mpa, un record per un borgo di 6400 residenti, si presentavano tutte come ‘il nuovo’, Fornari ha avuto la meglio per 17 voti su Rubbiani che ha già presentato ricorso al Tar chiedendo il riconteggio. A meno di una settimana dal voto sono dunque scattate le perquisizioni della Guardia di Finanza a casa del neo-sindaco nell’indagine per associazione a delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio e all’abuso edilizio. Fornari si è detta estranea ad ogni addebito e pronta a chiarire tutto ai magistrati. Il Pd, per bocca del coordinatore della segretaria provinciale Paolo Negro, sottolinea: “E’ evidente che non si è chiusa una pagina, siamo esattamente nella stessa situazione per la quale avevamo detto che occorreva un forte rinnovamento e una decisa discontinuità”.

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