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Delio Rossi, “Chiedo scusa, ma troppo moralismo. Il mio gesto giustificabile”

L'ex tecnico viola è stato esonerato dopo il violento litigio in panchina con con il giocatore Adem Liajic. Abbandona la panchina della Fiorentina chiedendo perdono. "Pago e pagherò. Ma sono infastidito da tanto perbenismo". Poi ha invitato i tifosi a sostenere la società e a rispettare lui, il suo lavoro e la sua famiglia. 

Delio Rossi, “Chiedo scusa, ma troppo moralismo. Il mio gesto giustificabile”
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Delio Rossi abbandona la panchina della Fiorentina chiedendo perdono ma lanciando anche qualche frecciata avvelenata: “Chiedo scusa a tutti, ho sbagliato, pago e pagherò. Ma sono infastidito da tanto perbenismo. Ho visto falsi moralisti in questa vicenda. Chiedo scusa alla città, ai gicatori, alla società e all’Associazione italiana calciatori”. L’ex tecnico viola è stato esonerato dopo il violento litigio in panchina con con il giocatore Adem Liajic il 2 maggio, per il quale è stato anche squalificato per tre mesi dal Giudice sportivo.

Rossi nella conferenza stampa di addio ha invitato i tifosi a stare vicino alla società e alla squadra: “La Fiorentina è quasi salva, state vicino”. L’allenatore ha poi chiesto rispetto per la sua famiglia, per il suo lavoro e la sua persona. “Il primo punto fermo per me è il rispetto della mia persona, del mio lavoro, della squadra che alleno e il rispetto della mia famiglia, se non rispettano questi sentimenti per me non va bene. Io pagherò ma su queste cose non transigo”. 

Nel mentre ricostruisce il suo passato da Ct: “La mia è la storia di un ragazzo che ha iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade, ha allenato gli operai la sera, ha allenato nei campi polverosi della Serie C, e sono arrivato e alleno nei professionisti e non mi sono mai premesso di dare giudizi lesivi nei riguardi di nessuno, ho solo pensato a lavorare. Sono per la cultura dell’esempio, e continuerò ad esserlo”. A chi giudica in fretta ricorda il proverbio indiano”prima di dare giudizi su una persona devi camminare due giorni nei suoi mocassini”.

Infine ribadisce l’errore ma concedendosi le attenuanti: “La mia avventura è finita, non come volevo finisse così, il mio è stato un gesto deprecabile, sbagliato ma umanamente anche giustificato”. Poi chiude con il commiato alla città del giglio: “E’ difficile essere qui per me in questo momento, anche perchè per la situazione che si è venuta a creare la mia avventura a Firenze è finita e sono venuto per salutare la città di Firenze. Saluto la città, purtroppo la mia avventura in cui ho creduto e credo ancora, è finita, ringrazio la famiglia Della Valle nel presente e mi auguravo nel futuro, credevo e credo ancora sia una bella avventura”.

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