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E’ un calcio malato!

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Il mondo del calcio è sotto shock per i recenti sviluppi dell’inchiesta sul calcio scommesse. Secondo le ultime rivelazioni, nel campionato di serie A dello scorso anno potrebbero essere ben 4 le partite concluse regolarmente senza alcuna combine.

In diverse intercettazioni telefoniche ora al vaglio degli inquirenti, alcuni giocatori farebbero riferimento a partite del girone di ritorno commentandole esclusivamente da un punto di vista tecnico senza usare nomi in codice né alludendo a denaro.

Le ipotesi di reato sono di associazione a delinquere finalizzata all’onestà sportiva e intralcio al riciclaggio di denaro sporco. Le autorità sportive hanno promesso tempi brevi per identificare i responsabili di una notizia che, se confermata, potrebbe gettare ulteriore fango su uno sport che sta facendo di tutto per riguadagnare credibilità dopo che lo scorso dicembre il ct Prandelli aveva convocato in nazionale un giocatore del Gubbio come premio per aver rifiutato di vendere delle partite.

I calciatori sono increduli: “Scendiamo in campo convinti che sia già tutto combinato, ci alleniamo duramente tutta la settimana per truccare al meglio gli incontri e sapere che qualche mela marcia tradisce la buona fede dei tifosi giocando onestamente qualche partita ci fa male, come atleti e come uomini”.

Intanto, il clan degli zingari ha diramato un comunicato stampa in cui afferma che si costituirà come parte offesa per tutelare la sua immagine. Fortunatamente, a rasserenare gli animi, è giunta la notizia dell’arresto di Andrea Masiello che avrebbe ammesso di aver venduto il derby Bari-Lecce per 300 mila euro.

I tifosi veri, quelli che ogni domenica fanno centinaia di chilometri per minacciare i propri calciatori se non vendono le partite, hanno appreso la notizia con fiducia, sperando che anche le restanti partite sotto inchiesta risultino truccate.

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