La nostra rubrica di vox populi “Uomo da marciapiede” questa settimana registra le opinioni dei cittadini in merito alla protesta No Tav in Val Susa. Che cosa dovrebbe fare il governo Monti? Andare avanti con i lavori, garantendo attraverso le forze dell’ordine la sicurezza del cantiere e, se necessario, reprimendo chi si mette d’intralcio, oppure valutare la possibilità di sospendere l’opera per avviare un “tavolo” di dialogo e trattativa con la popolazione locale e con i tecnici del Movimento No Tav?

Piero Ricca lo ha domandato ai passanti della stazione centrale di Milano e ora ilfattoquotidiano.it lo domanda a voi, invitandovi a votare le principali risposte ricevute in piazza. Per molti l’opera va portata avanti senza ulteriori indugi, perché è necessaria per agganciare l’Italia al treno dello sviluppo economico e dell’integrazione europea. Per altri il progetto non può essere rimesso in discussione, perché ormai è stato approvato nelle legittime sedi istituzionali e la democrazia rappresentativa non può rimanere ostaggio di chi dissente.

Di parere opposto coloro che ritengono che sia necessario bloccare i lavori, perché quel tunnel è inutile, antieconomico e devastante sul piano ambientale. Infine, quanti sostengono che – quale che sia il giudizio di merito sul progetto – al netto dissenso dei valsusini la classe politica non può opporre il muro di gomma: un così diffuso disagio sociale – sottolineano – in democrazia comunque va tenuto in considerazione.
E voi, come la pensate? Dite la vostra.

Servizio di Franz Baraggino


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