“Requiem for a public health”. Potrebbe essere questo un titolo azzeccato per raccontare le difficoltà vissute dal nostro sistema sanitario nazionale e invece è il titolo della manifestazione che si è svolta ieri sera a Roma contro la chiusura dell’Istituto di Neuropsichiatria infantile del Policlinico Umberto I di Roma di via dei Sabelli fondato dal professor Giovanni Bollea. Pazienti nei corridoi o abbandonati in “piazzette” e strutture d’eccellenza a rischio chiusura. Si rivolgono al centro medico almeno 6mila bambini ogni anno. Un centro di eccellenza, ma qui mancano i fondi e il personale è carente. Le liste di attesa per i pazienti lunghe, raccontano i medici dell’Istituto. “Quando – e questo concetto è stato ribadito da tutti gli psichiatri in sala – la tempestività è tutto”. “Curare un bambino con autismo a due anni non è la stessa cosa che curarlo a sette o nove anni” afferma Roberta Penge neuropsichiatra infantile. “Per questo molte famiglie si rivolgono ai privati, per non aspettare anni e anni un posto nelle Asl pubbliche”.
Video di Irene Buscemi

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