L’annuncio arriva in seguito a un’interrogazione del consigliere regionale della Federazione della Sinistra Roberto Sconciaforni. Domanda: “Cosa sta facendo la Giunta Errani per salvare Omsa?” A due settimane di distanza arriva la risposta ufficiale dell’assessore alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. Un testo di due pagine con alla fine dichiarazioni importanti: “Per quanto attiene alla procedure di mobilità – dice il documento firmato  – siamo ad informarla che il primo febbraio presso il Ministero dello sviluppo economico è stato raggiunto un accordo per attivare un altro periodo (12 mesi) di CIGS. Pertanto la mobilità sarà ritirata a fronte di un accordo da perfezionarsi presso il ministero del lavoro. Golden Lady ha già avviato la procedura e probabilmente l’incontro si terrà settimana prossima”.

Qualcosa di più e di meglio rispetto alle precedenti dichiarazioni dell’assessore, che non si schiodavano da un generico “abbiamo fatto un passo avanti”. Sopratutto, una comunicazione ufficiale che conferma quanto si era scritto, ma mai dato per certo. “Anche dopo l’ultimo incontro ufficiale ci sono stati contatti ulteriori col Ministero – spiega Giordano Giovannini, Segretario Generale della Filctem Cgil Emilia-Romagna – e lì abbiamo capito che non ci sarebbero stati ostacoli, la cassa integrazione straordinaria arriverà. Però – aggiunge Giovannini, forse per non sbilanciarsi troppo – ovviamente noi stiamo a vedere e aspettiamo”.

La notizia è confermata anche dall’ufficio stampa di Muzzarelli: la mobilità, e quindi i licenziamenti, sono a tutti gli effetti evitati. Questo al di là della per altro imprescindibile firma del Ministero, che ancora non c’è ma che è vista come una questione tecnica, seppur ovviamente fondamentale. Due i punti ancora in sospeso. Il primo è quanto tempo durerà la cassa integrazione straordinaria. La Regione Emilia-Romagna chiederà i 12 mesi, il ministero potrebbe però scegliere anche di concederne 6 prorogabili. Quello che resta invece da capire è chi acquisterà la fabbrica e darà lavoro alle operaie (e ancora non si sa nemmeno quante), fino ad oggi si era parlato di un imprenditore dell’arredamento disponibile ad assumere 120 persone. Le altre operaie invece potrebbero essere ricollocate in un centro commerciale del faentino che dovrebbe accogliere parecchie decine di lavoratrici. Per il momento però, e questo è un tasto dolente, non sarebbe stata ancora costituita la società che si occuperà delle assunzioni. Per le restanti operaie ci sarebbero incentivi e buoni uscita su base volontaria, risorse queste che saranno messe in campo dalla stessa Golden Lady.

Certo, a mancare è una firma di peso come quella del ministro Passera (e dovrebbe arrivare il 22 febbraio, data del prossimo incontro),  ma salvo colpi di scena dell’ultimo minuto – e tutti si sentono di escluderli – le cose dovrebbe andare come da programmi. A conferma c’è proprio la frase finale: “Golden Lady ha già avviato la procedure”. “Gli accordi possono saltare se si arriva divisi al tavolo ministeriale, la Golden Lady invece ha già detto sì alla cassa integrazione e quindi non c’è motivo di essere pessimisti”, fanno sapere dall’assessorato. Dal sindacato solo conferme.

Perplessità, “e ancora tantissime”, le esprimono le lavoratrici. “Se 12 mesi di cassa serviranno per trascinare le cose fino a trovare una soluzione allora bene così – spiega Samuela Meci, operaia Omsa e Rsu della Cgil – Ma non ci fidiamo più, ogni volta si rimanda. Dovevamo incontrarci il 15 e invece tutto è spostato al 22. Muzzarelli scrivendo queste cose ci mette la faccia sua e quella delle istituzioni. Spero che non si sbagli e spero che presto qualcuno comunicherà ai sindacati il nome del futuro acquirente della Omsa. Sappiamo che ci sono stati incontri precisi, ma nessuno si prende la briga di informarci”.

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