Non sarà la garanzia del successo e della durata del suo governo, ma nel giorno in cui arriva negli Stati Uniti per il suo primo incontro ufficiale con Barack Obama, il presidente del Consiglio Mario Monti incassa la copertina del Time. “Può quest’uomo salvare l’Europa”, si chiede il settimanale. Sottotitolo: “L’italiano Monti, un primo ministro per tempi disperati”. Di certo, dopo le parole di elogio del presidente americano – “con lui progressi impressionanti” – sul presidente del Consiglio arrivano anche i risultati lusinghieri del Fondo monetario internazionale. che approva le misure prese dal governo italiano e prevede che l’Italia arriverà al risanamento del bilancio. Così si è espresso Gerry Rice, capo delle pubbliche relazioni dell’Fmi rispondendo alle domande dei giornalisti sulla visita odierna del premier italiano a Washington: “Non ci sono incontri inprogramma con Mario Monti – ha detto Rice – ma nell’occasione plaudiamo alle ambiziose misure di correzione prese dal governo italiano e stimiamo che il consolidamento del debito in corso porterà al risanamento del bilancio”

Di suo, il presidente del Consiglio italiano rinnova la fiducia nel futuro del Paese, anche oltre il mandato del suo esecutivo. ”C’è molto da fare – dice nell’intervista – per rimuovere gli impedimenti strutturali che frenano la crescita, molti dei quali hanno a che fare con il potere eccessivo dei gruppi di interesse legati al potere pubblico”. “La maggioranza che sostiene il governo – ha ricordato il presidente del Consiglio – non è strutturata e non è una coalizione, ma è un insieme dei tre principali partiti ognuno dei quali parla con noi ma non parlano tra loro perchè vengono da un periodo molto caldo e di estrema belligeranza. Ma le cose sembrano ora cambiare”, aggiunge Monti, citando ad esempio l’intervista al Financial Times di Silvio Berlusconi, in cui l’ex premier “ha dato un forte sostegno al governo”. In particolare, la fine dell’intervista “è molto rivelatrice” perché esprime “la speranza che il governo possa fare grandi riforme strutturali”. Alla domanda sul perché Berlusconi abbia cambiato opinione sul governo, il professore risponde: “Credo che veda come stia guadagnando terreno internazionale dal punto di vista della credibilità e dell’essere considerato un uomo di Stato, quanto più si dice favorevole a questa trasformazione dell’Italia”.

Già, Berlusconi. Anche a lui il Time aveva dedicato una copertina. Era il novembre del 2011 e lo spread volava verso i 570 punti. Allora il titolo recitava: “L’uomo che sta dietro all’economia più pericolosa del mondo”.

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