Si tenta la volata ai municipi di Parma e Piacenza per le prossime elezioni comunali, ma la Lega nord ha già il fiato corto. Non tanto per l’assenza di militanti sul territorio, “quelli ci sono e sono tanti”, quanto per i dirigenti nazionali (che, in padano stretto, vuol dire regionali) del Carroccio emiliano ormai troppo vecchi di dieci anni rispetto alla base.

Troppo lontani dalla realtà, troppo affaccendati a Roma, da troppo tempo sempre i soliti o semplicemente catapultati in Emilia ma senza alcun contatto con il territorio. E a dirlo non sono di certo gli epurati dal movimento di Bossi ma un deputato, Fabio Rainieri, che in barba alle purghe emiliane parla a muso duro alla federazione di via dell’Aeronautica, cuore leghista in piena Emilia.

“Va cambiato qualcosa dentro la Lega” ammette l’onorevole con il Sole delle Alpi appuntato alla giacca “e non si tratta di epurare o commissariare il movimento, ma di rinnovare la dirigenza”. Quella stessa dirigenza non è però un termine vago nel vocabolario di Rainieri, anzi, e risponde al nome di Angelo Alessandri.

Lo stesso Alessandri che è presidente federale, parlamentare, presidente della commissione Ambiente alla Camera, segretario nazionale dell’Emilia e consigliere comunale a Reggio. “Alessandri ricopre quell’incarico da troppo tempo – punta il dito Rainier i- e non è in discussione la sua passione ma il fatto che, a fare troppe cose, si fanno male. D’altronde la giornata è di 24 ore pure per lui, o no?”.

Insomma, alla Lega emiliana serve un congresso per rimescolare le carte al proprio interno e smetterla di funzionare come un motore a due velocità. Già, ma come? Se proprio ieri da via Bellerio, Roberto Calderoli ha revocato l’incarico di legato federale in Emilia (si legga, commissario) a Rosi Mauro, ad Alessandri sono venuti i sudori freddi. Perché in assenza di un commissario all’interno del partito che congelasse le cariche, ora il congresso della Lega deve celebrarsi per forza. “Addirittura ieri Alessandri, Torri e la Mauro erano a Milano per chiedere che rimanesse tutto uguale- sospira Rainieri- perché Alessandri ha paura di non avere più i numeri per essere rieletto”. Ed una ragione ci sarà, visto che “con ‘tutto’ il lavoro che ha fatto, si è guadagnato un bel po’ di nemici da Piacenza a Bologna”.

Sarà quindi lo stesso Alessandri ad essere vittima delle sue stesse purghe al prossimo congresso?

Articolo Precedente

Due metri di neve sulle piste. Riapre il Corno alle Scale

next
Articolo Successivo

Ora il gelo e sabato ancora neve. Aeroporto Marconi ko (video e gallery)

next