Era arrivata persino a punire una bimba lasciandola all’aria aperta in pieno inverno a 700 metri d’altitudine. E poi botte, offese, bestemmie, insulti. Punizioni eccessive. Tanto che gli alunni dell’asilo, terrorizzati dalla loro maestra non volevano più andare a scuola. È successo a Pavullo nel Frignano, comune montano in provincia di Modena, dove l’insegnante 52enne si trova ora agli arresti domiciliari per maltrattamento aggravato sui bambini tra i 3 e i 5 anni a lei affidati. L’ordinanza è stata emessa dal Gip di Modena Eleonora De Marco su richiesta del sostituto procuratore Marco Imperato.

Tutto era iniziato a novembre 2015 dopo le denunce ai Carabinieri della Compagnia di Pavullo di alcuni genitori, preoccupati dai racconti dei loro figli. Secondo le indagini, coordinate dal capitano Nicola Puccinelli, l’insegnante e coordinatrice di una scuola per l’infanzia vessava gli alunni fisicamente e psicologicamente durante l’orario scolastico, sottoponendoli anche a violenze fisiche come schiaffi, percosse e spintoni, affiancate da minacce verbali, urla, imprecazioni, offese e insulti: “Sei brutta”, “stordita”, “li mortacci vostri”, “sei pesante”, “sei una pecora”, “hai finito di ridere”, “ti do una microfonata in faccia”. Tutto è stato ripreso dalle telecamere piazzate dai Carabinieri, che hanno potuto così presto raccogliere abbastanza indizi per incastrare l’educatrice e liberare da un incubo i bimbi. “Ci tengo che venga sottolineata la rapidità di questa indagine e come le decisioni prese dai magistrati siano state celeri”, è stato il commento del procuratore di Modena Lucia Musti.

Dall’inchiesta è emerso il comportamento abituale della maestra, che scatenava la propria ira improvvisamente e nei confronti di tutti i bambini. Il tutto anche di fronte a situazioni normali, per esempio quando un alunno doveva andare in bagno, oppure quando non gradiva il cibo.

La donna non aveva precedenti, né segnalazioni di comportamenti simili in passato. L’indagine dei Carabinieri – che non si è ancora conclusa e che era stata tenuta segreta a tutti all’interno della scuola – dovrà ora capire se ci siano stati nella lunga carriera della maestra arrestata indizi di un modo di fare come quello immortalato dalle immagini delle telecamere nascoste. Ma anche capire se qualcuno tra i colleghi e le colleghe sapeva e non ha parlato. Di certo nessun altro di loro è stato mai ripreso dai Carabinieri a malmenare, insultare o trattare male i bimbi.

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