Il mondo FQ

Flessibilità motivata a
#4euroalpezzo

Icona dei commenti Commenti

“Masotti, quanto ti danno per scrivere sul blog Fatto?”
“Niente, funziona così”
“Come niente? Allora cosa blateri che non bisogna lavorare gratis?”
“Io quando ho tempo e voglia scrivo, premo invio e se ai Fatti va bene, me lo pubblicano. Non passo 8 ore chiuso in una redazione. Quello si che è lavorare gratis, io faccio una specie di volontariato digitale. Non è un lavoro questo. ”
“Cosa dici? Offendi la categoria dei giornalisti così”
“Ma io non sono un giornalista. Ho un altro lavoro e ogni tanto scrivo libri e deliri gratis su questo blog o su qualche quotidiano.  C’è chi va a giocare a calcetto e c’è chi scrive. Non c’è molta differenza. In cambio ottengo pubblicità. A proposito, lo sai che a febbraio esce il mio romanzo Ci meritiamo tutto®?”
“Non me ne frega niente. Sei un approfittatore. Un criminale. Uno Schettino. Facendo così rubi il lavoro ai giornalisti e porti la nazione alla rovina”
E si potrebbe andare avanti così per ore ore ore.

Ogni tanto mi capita di imbattermi in dialoghi del genere, seguono a ruota “Quanti libri hai venduto?”, “Quanto hai guadagnato?”
Discorsi di frustrazioni personali, di crisi economiche alle porte e di sopravvalutazione della moneta rispetto al piacere di fare qualcosa, un vero peccato.
In sottofondo giornali che chiudono perché non li compra nessuno e sfigati di 28 anni (cit) che tuittano #4euroalpezzo le loro storie di “precari” che lavorano per quella cifra ignobile.

Uno scandalo, sì, ma cerchiamo di essere onesti con noi stessi e di non raccontarcela.
E’ evidente che se uno lavora per #4euroalpezzo ha un genitore o un nonno che finanzia la professione, non c’è niente di male, sono situazioni di “libero mercato” dove chi non ha bisogno di lavorare può permettersi di farlo.
Così è e così è sempre stato.

Per rompere questo circolo vizioso di lavori sottopagati basterebbe semplicemente rifiutare le proposte indecenti, ma il malcostume dei benestanti che lavorano sottopagati  è un tumore incurabile e per chi non può permettersi di vivere con #4euroalpezzo non rimane che andare a fare un lavoro qualsiasi per 1.200 euro al mese o, se è un ander 35, aprire un’azienda con un euro o comprare una licenza da taxista in comproprietà con 200.000 amici di feisbuc.
A questi sfortunati consiglio di continuare a coltivare le proprie passioni nei ritagli di tempo e di abbandonarle quando non procurano più piacere.

“A fare così non farai mai carriera, Masotti” diranno i soliti ambiziosi.
Lo so, ma anche fare il giornalista senza gerontosponsor per #4euroalpezzo non porta molto in là.
Poi ognuno faccia quello che vuole, ci mancherebbe.

Gennaio 2012
Tempo dedicato a “lavorare per giornali on e off lain”: 2  ore e 45 minuti
Pezzi consegnati: 5
Compenso percepito: zero euro (senza fattura)
Mancato introito: 20 euro lordi

Se andavo  a giocare a calcetto spendevo uguale, forse qualcosa di più.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione