“Mi auguro che il dibattito si svolga secondo le regole del confronto civile”: a dirlo è il presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, consapevole che nessuno vuole mollare, nel braccio di ferro tra il governo e i tassisti. I rappresentanti di 19 sigle sindacali si sono riuniti oggi a Bologna, per trovare una posizione comune in vista delle decisioni dell’esecutivo (attese per il 20 gennaio) e hanno deciso: taxi fermi in tutta Italia il prossimo 23 gennaio. Un fermo che il Codacons giudica “infondato”. “Di questo passo”, afferma l’associazione dei consumatori in una nota, “l’Italia non andrà da nessuna parte, e non si uscirà mai dalla crisi. La liberalizzazione nel settore dei taxi è un provvedimento atteso da decenni, che può realmente portare benefici non solo agli utenti, ma anche agli stessi tassisti, vista la possibilità di licenze compensative assegnate peraltro gratuitamente. I tassisti sono avvisati: in caso di blocchi stradali e danni agli utenti in occasione dello sciopero, non esiteremo a presentare una raffica di denunce in Procura, così come avvenuto nel 2007, quando – ricorda il Codacons – un elevato numero di taxi bloccò per ore e ore la circolazione stradale a Roma, impedendo il passaggio di auto e mezzi pubblici. Protesta che è valsa a 500 tassisti un processo in Tribunale”.

Lo sciopero nazionale è stato proclamato proprio  dal ‘parlamentino’ dei tassisti riuniti a Bologna nella sede di Legacoop, per concordare le manifestazioni da mettere in campo contro la liberalizzazione delle licenze. Una posizione che dovrebbe a breve essere messa nero su bianco in un documento ufficiale. Ma, tra i tassisti c’è incertezza sul da farsi da qui allo sciopero nazionale: all’annuncio delle decisioni prese a Bologna, un gruppo di tassisti ha rumoreggiato esprimendo un pò di delusione. “E da ora fino al 16 gennaio cosa facciamo?”, ha chiesto un tassista di Milano. Il presidente nazionale di Uritaxi Loreno Bittarelli, che ha comunicato le decisioni, ha risposto: “Non è poco quello che abbiamo deciso. Se il governo decide prima, ci fermiamo tutti”.

L’assemblea nazionale taxisti fuori turno, proposta inizialmente per sabato, sarà posticipata a lunedì 16 gennaio e si terrà al Circo massimo di Roma. In quell’occasione, una delegazione consegnerà all’ Antitrust un documento dove saranno evidenziati gli errori e le negatività contenute nella recente segnalazione. La categoria, si legge in una nota unitaria dei sindacati, “in caso di decisione unilaterale da parte del Governo si riserva di assumere tutte le iniziative ritenute più opportune”. Confartigianato Taxi ha deciso di non partecipare a iniziative di protesta di categoria: “Condividiamo le ragioni di apprensione di tutti i tassisti in vista degli annunciati provvedimenti governativi – dice Fabio Parigi, presidente Confartigianato Taxi – Ma, in mancanza di maggiori dettagli circa le decisioni del Governo, non riteniamo opportuno aderire a iniziative di protesta, meglio invece costruire un positivo percorso di proposta e di confronto con il Governo”.

Articolo Precedente

Lega, da “Tanzania libera” al Bossi-Tarzan
Sul web si scatena l’ironia sul Carroccio

next
Articolo Successivo

Villaggio e gli indignados sardi della domenica

next