Il modello Cortina si replica ad Abano Terme. Secondo Il Gazzettino, che ha raccolto le testimonianze degli albergatori locali, la Guardia di Finanza ha controllato a tappeto gli hotel di lusso della località in provincia di Padova, specializzati nelle terapie con fanghi e acque curative. I militari avrebbero acquisito i nominativi dei clienti che hanno soggiornato con una spesa superiore ai duemila euro. La notizia, però, non trova conferma dalla Guardia di Finanza, che anzi fa filtrare una smentita.

Le verifiche sono state però confermate dal presidente dell’Assoalberghatori Gianluca Bregolin: “Sono andati a far visita ad alcuni cinque stelle – ha raccontato – ma non per fare le pulci alla corretta conduzione amministrativa e contabile degli alberghi. So che hanno rilevato i nomi di clienti che hanno soggiornato per più giorni. E che hanno pagato conti dai duemila euro in su. Non si è trattato ovviamente di un’indagine giudiziaria. Ma non è escluso che i rilievi compiuti servano per incrociare dati con l’Agenzia delle Entrate”

Dopo Cortina, Abano è la seconda cittadina turistica veneta a finire nel mirino degli accertamenti fiscali. Nella località sciistica, il blitz scattato il 29 dicembre aveva permesso di accertare vistose incongruenze tra le auto di lusso e i redditi dichiarati dai loro proprietari, e un’impennata dell’emissione degli scontrini fiscali da parte dei negozianti alla vista dei finanzieri impegnati nei controlli. Con uno strascico di forti polemiche politiche.

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