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Atti vandalici alla sede
di Equitalia a Modena

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Proseguono gli attacchi alle sedi di Equitalia. Nella notte della pre-vigilia di Capodanno è toccata alla sede di Modena, al primo piano di una galleria commerciale di Via Emilia Ovest. L’azione sembra essere di natura dolosa secondo la Digos di Modena.

Gli investigatori, impegnati in queste ore nelle indagini per cercare di capire la dinamica dell’accaduto, dunque, stanno cercando di accertare se vi siano tracce di detonatori o se si tratti di un semplice incendio. Nella galleria ospitante la sede geminiana di Equitalia, sono installate delle telecamere, le cui immagini riprese, potrebbe rivelarsi utili nell’indagine in corso.

Secondo una prima ricostruzione sembra che gli ignoti autori dell’attentato abbiamo dato fuoco alle vetrine del locale, provocando danni di modesta entità: solo un annerimento di due vetrine. L’allarme, infatti, è stato dato da alcuni residenti della zona che si sono accorti dell’annerimento del pavimento. Da qui l’intervento e le prime rilevazioni della Digos modenese.

Stessa sorte è toccata alla città pugliese di Foggia, in Via Portogallo, nel quartiere Macchia Gialla, dove un ordigno rudimentale è esploso, la scorsa notte, attaccando la saracinesca e gli arredi interni dell’edificio dove ha sede l’agenzia.

“Bisogna stare attenti”. Sono queste le parole del capo della polizia, Antonio Manganelli, arrivate poco prima dei due attentati di capodanno a Modena e Foggia, e seguenti al pacco bomba esploso all’agenzia Equitalia di Via Millevoi a Roma, dove il direttore generale di Equitalia spa, Marco Cuccagna, era rimasto ferito nell’atto di aprire il pacco che conteneva l’ordigno, recapitato per posta all’ufficio.

Le indagini sull’accaduto nel modenese sono in corso, ma non è un caso che Manganelli abbia parlato di un «salto avanti dell’area anarcoinsurrezionalista. Assistiamo allo sviluppo di un fenomeno nuovo».

Preoccupazioni che hanno trovato netta conferma nell’attentato di Modena, su cui gli inquirenti lavoreranno per individuare dinamiche e responsabili. Certo è da escludere, visto i precedenti, che si tratti di un episodio singolo, ma piuttosto di un attacco mirato, visto che la società pubblica italiana (il 51% agenzia delle entrate e il 49% Inps) incaricata della riscossione nazionale dei tributi non se la passa bene  (a Cagliari le partite IVA, gli artigiani e i pastori esasperati hanno persino occupato la sede Equitalia) e l’insurrezione sociale è sempre dietro l’angolo.

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