Gianluca Casseri era un fascista del “terzo millennio”, perché è così che si autodefiniscono quelli di Casa Pound. Subito dopo il massacro di due innocenti lavoratori senegalesi e del ferimento di un altro loro connazionale, parte dei media si è prontamente adoperata per sminuire l’accaduto (“era un folle”) e per cancellare ogni traccia di appartenenza dell’assassino (“era uno scrittore depresso e solitario”) ai “nuovi” (ma sempre vecchi) fascisti.

Piuttosto che guardare la luna, alcuni giornalisti si limitano e si compiacciono di osservare e vivisezionare il dito che lo indica. Il feroce gesto razzista di Casseri – una sorta di “intellettuale” tra i fascisti del terzo millennio – dice molto della sua personalità, ma dice ancora di più della cultura e dell’ideologia del gruppo a cui apparteneva: Casa Pound.

Il fatto è che, ormai, non si riesce neanche più a pronunciare il nome di questa organizzazione senza che si erga imediatamente un bloco politico bipartisan per prenderne le difese e per accusarti di “intolleranza”. “Eh, ma bisogna sentire tutte le opinioni”, ti senti dire. “Bisogna dialogare con i ragazzi di Casa Pound, con chi la pensa diversamente da noi”, urlò uno speaker (comico) dal palco della manifestazione della Fiom a Roma, qualche mese fa. E così, senza che nessuno si scandalizzi o rilevi il carattere profondamente anticostituzionale dell’organizzazione dei fascisti del terzo millennio (appare oportuno ricordare, infatti, che la Costituzione italiana è dichiaratamente antifascista), Casa Pound si è espansa ovunque, più o meno silenziosamente.

Gode, inoltre, di ampi e forti appoggi nel centrodestra, visto che nelle ultime tornate elettorali l’ha perfino fatta salire sul carro elettorale. Ma, ciò che davvero preocupa, è che negli ultimi anni Casa Pound è guardata con tolleranza, se non com vera e propria simpatia, anche da diversi membri del centrosinistra. Non sono pochi, infatti, i personaggi politici e i direttori di giornali di (pseudo)sinistra che negli ultimi anni hanno partecipato o hanno sponsorizzato diverse loro iniziative. Basta googlare in rete per conoscere i loro nomi.

Tra i “segreti” del successo di casa Pound, però, non c’é solo l’appoggio, più o meno consapevole, della politica e di certa parte del mondo culturale e giornalistico. Ad aver contribuito alla sua ascesa ci sono anche i cospicui finanziamenti pubblici e privati che l’organizzazione ha ricevuto da diverse giunte comunali o provinciali. Non bisogna però dimenticare l’astuta strategia mediatica della stessa organizzazione, che si “vanta” di occuparsi e di dedicarsi alla causa degli “ultimi”, degli strati sociali più deboli e più colpiti dalla crisi.

Un esempio palese ed istruttivo di come i membri, simpatizzanti o intellettuali di Casa Pound si occupano degli strati sociali più sfruttati e colpiti dalla crisi lo abbiamo avuto ieri, con la strage dei cittadini senegalesi a Firenze. E, per favore, non venitemi a dire che quello è un individuo isolato, che era depresso e pazzo. Andate prima a leggere i manifesti e le parole d’ordine di Casa Pound, ovvero dei fascisti del terzo millennio, e poi ne riparliamo. Ciò che Casseri ha fatto non è che la messa in opera dell’ideologia fascista. Quella stessa ideologia che hanno contribuito a diffondere in tanti, grazie all’appoggio diretto o indiretto di Casa Pound.

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