Un progetto di crowdfunding per comprare l’indignazione. Rigorosamente “in rosa”. Servono 12.500 quote a due euro per acquistare una pagina su un quotidiano nazionale e proporre 10 leggi per aumentare la partecipazione femminile nella società. Perché, come disse Michele Bachelet, “quando una donna fa politica, cambia la donna, ma quando tante donne fanno politica, cambia la politica”. 2euroX10leggi è l’iniziativa che entro il 31 dicembre punta a raccogliere 25mila euro per emulare la denuncia di Diego Della Valle contro “lo spettacolo indecente” della classe politica. Ma a differenza dell’illustre precedente, si tratta di una colletta online nata da un gruppo di italiane.

Le proposte finora elaborate (qui la lista completa) hanno preso spunto dallo studio effettuato da Choisir, un’associazione francese che ha raccolto le 14 leggi migliori d’Europa a favore del genere femminile. Gli utenti possono postare osservazioni e modifiche sul blog e su Twitter e le dieci bozze saranno presentate la mattina del 17 dicembre al Teatro Verga di Milano da altrettante esperte “di genere”, tra cui Lorella Zanardo e Alessia Mosca. Al primo posto il congedo condiviso e la paternità obbligatoria seguiti dal sussidio di maternità, donne al 50% nelle liste elettorali e incentivi per il lavoro. Poi una legge quadro contro la violenza sessuale che ricalchi il modello spagnolo, l’introduzione di reali sostegni per le famiglie con figli e anziani a carico e asili nido diffusi sul territorio.

“Dopo la pagina di Diego della Valle, ho lanciato un tweet in cui invitavo a replicare il suo gesto. Rivolto alle donne, però”, spiega Manuela Ravasio, curatrice di un blog di genere e dell’iniziativa. “Era una provocazione per stigmatizzare l’anomalia italiana. Anche chi non ha i soldi per comprarsi una pagina è indignato”. E tutto è nato dal basso. “Una rete di donne che non si conoscevano, tutte fuori dalle associazioni e dai partiti, ha accettato la sfida di raccogliere la cifra entro il 31 dicembre”, stabilita in base ai preventivi ottenuti dai grandi quotidiani nazionali. Sul sito sono disponibili le istruzioni sul finanziamento: basta accedere alla piattaforma di crowdfunding “Produzioni dal Basso” e scegliere il numero di quote che si desidera sottoscrivere. L’acquisto online rappresenta l’impegno a onorare la promessa con il versamento “nel momento in cui sarà raggiunta la cifra necessaria”. Ma non sono coinvolte soltanto le donne: anche gli uomini infatti hanno deciso di appoggiare l’iniziativa perché in un paese civile, prosegue Ravasio, “la questione femminile è la madre di tutte le ingiustizie. E dire che riguarda solo noi è riduttivo”.

Il 17 dicembre a Milano sarà la data cruciale per spiegare e dimostrare come funziona un’esperienza di crowdsourcing di democrazia partecipata, “per aumentare la consapevolezza della situazione politica in cui viviamo e anche per uscire dalla Rete”. E se entro fine anno non si riuscisse a raccogliere la somma necessaria? “Questa è una scommessa nata solo 40 giorni fa, – conclude Ravasio – si può vincere e si può perdere. Non so se ce la faremo. Ma abbiamo certamente accelerato il dibattito sulla nostra condizione politica”. Vedremo cosa accadrà il 17. Per ora chi ha sostenuto al progetto, dalla raccolta fondi all’ufficio stampa, lo ha fatto gratuitamente in nome della causa, consapevole che “se raccogliamo 12.500 quote da due euro, raggiungiamo un obiettivo incredibile”. Dietro alle proposte ci sono le persone, l’emancipazione e la dignità della donna in Italia. I diritti non possono essere rimandati. Quest’anno, a Natale, è il caso di regalarci dieci leggi.

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