La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di lesioni volontarie, per gli scontri del 12 ottobre scorso fra polizia e indignati davanti alla sede della Banca d’Italia di Bologna, in merito al colpo di manganello ricevuto in pieno volto da Martina, studentessa di Lettere, in seguito alla carica della polizia verso la folla di studenti e precari.

La Procura ha messo, dunque, al vaglio il comportamento della polizia in quei momenti concitati davanti a Bankitalia, delegando le indagini alla Digos di Bologna, che sta visionando le immagini e i video di quella mattinata per individuare il poliziotto autore del gesto. La ragazza non ha ancora sporto denuncia, ma il pm Morena Plazzi ha aperto d’ufficio il fascicolo, seppure contro ignoti, vista la rottura di quattro denti inferiori sin dalla gengiva, che comportano quindi lesioni permanenti nella masticazione. In più la giovane riportò anche il rischio per alcuni denti superiori e il labbro tumefatto.

“Non avevo mai visto una violenza del genere per azioni di questo tipo, era un gesto simbolico il nostro”, dichiarò Martina alcuni giorni dopo gli scontri. “E’ stata un’aggressione fisica e totalmente ingiustificata” aveva accusato Patrizio Del Bello, collaboratore dell’avvocato Simone Sabbatini che segue il caso della ragazza, puntando il dito verso il Settimo Reparto Mobile della Polizia di Bologna, che “è stato protagonista di alcuni episodi simili”. Ricordando alcuni casi, come quello dell’anno scorso al Motor Show, dove una ragazza perse un dente e “prima ancora una giovane studentessa, in Stazione, subì un colpo che le procurò una lussazione all’anca. E sempre procedendo a ritroso, ricordo la manifestazione del Cpt, dove un’altra giovane ricevette una grave ferita alla testa”. E Del Bello si chiede se “c’è qualcuno nel Settimo Reparto Mobile che sfugge al controllo dei capi?”.

Intanto, però, proprio in merito alla vicenda della giovane ragazza, citata da Del Bello, che riportò una ferita alla testa il 6 aprile del 2009, inizierà il processò per il carabiniere del battaglione autore di quel gesto, sempre per lesioni volontarie e con l’aggravante dell’uso di arma. La giovane, all’epoca ventiduenne, che protestava davanti al rettorato ricevette una manganellata in testa, riportando un trauma cranico e una prognosi di quaranta giorni. Le indagini condotte dal pm Plazzi tramite la polizia giudiziaria, hanno individuato il carabiniere, che è stato citato a giudizio nell’ottobre del 2012. In quella situazione non ci fu, infatti, alcun disposizione per caricare da parte del responsabile del servizio, e in un momento di spinte e confusione, partì il colpo verso la giovane, che era di schiena, con un tonfa.

Sugli scontri davanti a Bankitalia e per la successiva irruzione nella sede dell’Unep della Corte d’appello di alcuni giorni fa continuano le indagini sul fronte opposto. Ci sono, infatti, quattro indagati per i tafferugli, tra questi anche Gianmarco De Pieri, leader storico del centro sociale Tpo.

Per De Pieri l’accusa è di istigazione a delinquere finalizzata all’invasione di edificio pubblico. Gli altri reati ipotizzati a seconda dei casi sono resistenza, lesioni e manifestazione non autorizzata. Per due dei quattro indagati ci sono anche le accuse di danneggiamento e rapina per l’irruzione all’Unep. L’accusa di rapina scaturisce dal fatto che a un dipendente sono stati strappati di mano documenti e fascicoli.

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