Davanti all’ambasciata libica di Tunisi la principale tra le numerose manifestazioni di giubilo nella capitale tunisina seguite alla morte di Gheddafi. I profughi libici sono ancora presenti a decine di migliaia in Tunisia, il paese confinante che è stato più coinvolto dal conflitto e che ha ospitato più espatriati. Per ore si sono sentiti clacson festanti per le strade, mentre all’ambasciata e nei quartieri residenziali più frequentati da libici vari cittadini tunisini si sono uniti ai festeggiamenti. Tra i protagonisti emblematici, i giovani libici mutilati di guerra in convalescenza in Tunisia. La morte di Gheddafi viene vista come la fine dei combattimenti in Libia e come una tappa fondamentale nel ciclo aperto proprio dalla Tunisia con la cacciata di Ben Alì. “Tunisia, Egitto, Libia, ora Siria fino alla vittoria” si gridava tra gli altri slogans. Domenica 23 si terranno le elezioni della Assemblea Costituente, la prima elezione libera del nuovo ciclo di Paolo Hutter e Cosimo Caridi

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Gheddafi, l’ambasciatore libico: “Festa per il nostro popolo”

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