La settimana scorsa il Fatto Quotidiano pubblica una notizia: dopo innumerevoli episodi di stalking ad altrettanti monsignori della curia di Roma e in ultimo al segretario di Stato, tal Tarcisio Bertone, D’Alema, El Maximo, ha realizzato l’agognato sogno: diventare «NH» (sigla latina) di Sua Santità Benedetto XVI, il quale graziosamente gliel’ha concesso con chirografo autentico. «NH» significa «Nobil Uomo» e ha diritto al titolo di «Eccellenza» e di assistere il papa in determinate occasioni ufficiali. Il NH Massimo D’Alema ha sfoggiato il collare e la medaglia e il frak il giorno 20 novembre dell’Anno Domini 2006, ma la notizia è rimasta segreta forse per la vergogna di non potere spiegare le ragioni di cotanta nobiltà pervenuta.

Non c’è che dire, il papa si circonda di NH di eccezione: Gianni Letta, il portiere del bordello di Berlusconi in quanto sottosegretario alla presidenza del Consiglio; Angelo Balducci della cricca di Anemone, quelli che hanno speculato sul terremoto dell’Aquila e ora anche il Conte Max. Di questo passo il papa si iscriverà alla massoneria, se non lo hanno già iscritto di diritto. Per fare le cose serie, sarebbe buono che incontrando Max il Nobil Uomo di sua Santità per strada, magari lo si saluti più pudicamente con il titolo di «Monsignore», più adatto di «Eccellenza» a uno che porta i baffi liturgici.

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