“Ma tu, Maria, con le tue mani blande, domi la pasta e poi l’allarghi e spiani; ed ecco è liscia come un foglio, e grande come la luna; e sulle aperte mani, tu me l’arrechi, e me l’adagi molle, sul testo caldo, e quindi t’allontani”. Così scriveva Giovanni Pascoli nel 1909 nel poema La mietitura per descrivere la vecchia, cara piadina romagnola.

Un cibo che per la sua semplicità potrebbe concorrere, in termini di popolarità e consumo, con l’evangelico pane. Per questo in quasi chiusura della stagione estiva, la Romagna dedica il Piadina Days una due giorni (sabato 10 e domenica 11) al prezioso e storico alimento. Da Bertinoro a Cesenatico, da Sarsina a Forlì, passando per Cesena e Gatteo, sono trentadue le località della Romagna che aderiscono all’iniziativa che raccoglie il plauso perfino dal centro di cultura gastronomica di Casa Artusi.

Un alimento povero la piadina (o piada, pie, pjida, pièda, pji, pida) che in Romagna s’intende come una schiacciata composta da farina di grano, acqua e sale. La piadina classica romagnola è tirata col matterello e fatta cuocere sul testo, la tradizionale teglia di terracotta dal basso orlo, a fuoco ardente di braci, in modo da ottenere un disco con screziature brune create dal fuoco. Poi da zona a zona, da famiglia a famiglia gli ingredienti variano e quindi varia lo spessore della piadina.

Per esempio a Bertinoro dove la piadina è più spessa ecco che sabato 10 alle 19e30 si trasporterà una piadina da guinness dei primati per le vie del centro, accompagnata dalla banda Città di Bertinoro – Power Marching Band” e da figuranti con costumi della tradizione. Il corteo farà sosta presso i diversi chioschi che si trovano sul percorso, infine alle 21e30 dopo la misurazione della piada, il prezioso disco di farina, acqua e sale verrà offerto gratuitamente a tutti i presenti.

Altra possibilità di tutto rispetto per “il cibo nazionale dei romagnoli”, di cui si trova traccia già nel 1371 con ovvia variante saporita allo strutto, è Gambettola, sempre sabato pomeriggio quando gli organizzatori assicurano che verrà svelata la vera ricetta della nonna. In Piazza Cavour presso il centro sociale Ravaldini si potrà imparare, direttamente dalle arzdore, esperte sfogline, a impastare la piada, a tirarla col mattarello e cuocerla nel forno.

E ancora in piazza Ciceruacchio a Cesenatico, il 10 settembre la celebre piadina verrà offerta con un accostamento non del tutto inedito: la saraghina. Anche se ci piace ricordare l’accoppiamento con salumi e sangiovese, tanto e tale il successo della piade in tutta Italia, si è perfino arrivati ad accostamenti blasfemi modello piada con nutella. Che però al Piadina Days 2011 non troverete di certo.  Per info: www.piadinadays.it

(d.t.)

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