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L’incubo di Darwin

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C’è un film che tutti dovrebbero assolutamente vedere.

È ambientato sulle rive del  Lago Vittoria, ma non è “Le montagne della luna”, la pur bella opera di Bob Rafelson, è “L’incubo di Darwin”, del regista austriaco Hubert Sauper.

Il lungometraggio è un documentario che mostra come sia cambiata radicalmente la vita sulle sponde del secondo lago più grande al mondo da quando negli anni cinquanta fu immesso – forse di proposito  – il pesce persico (persico del Nilo).

Il primo risultato che si ottenne con l’immissione fu che l’ittiofauna del lago fu letteralmente annientata da questo predatore, che si moltiplicò velocemente essendo al culmine della catena alimentare.

Il secondo risultato fu che sul Lago Vittoria nei decenni successivi nacque e prosperò, e prospera tuttora, una fiorente industria del pesce. Non ovviamente destinato alla popolazione locale. Anzi.

Infatti, il pesce pescato viene deliscato, ridotto in filetti, che vengo inscatolati in contenitori di polistirolo ed inviati in giro per il mondo, il nostro bel mondo globalizzato. I resti del pescato, le carcasse, vengono gettati via. Ma non diventano rifiuti, in quanto i locali li mangiano comunque, friggendoli. E le immagini, vi assicuro, muovono al pianto.




Ma non è finita qui. Perché gli aerei, in buona parte russi, che portano via il pescato non fanno il viaggio di andata per niente, in quanto spesso si caricano di armi destinate alle sempre numerose guerre africane.

In più, a margine, ciliegina sulla torta, ecco la prostituzione delle donne locali, nata per soddisfare le esigenze sessuali proprio degli equipaggi degli aerei.

Si potrebbe sintetizzare il tutto mutuando (con una correzione) una frase da un celebre film “E’ il capitalismo, bellezza: e tu non puoi farci niente.”

Così sappiate: quando vi trovate davanti ad un banco del supermercato e non sapete cosa scegliere fra il bel roseo filetto di pesce persico proveniente dalla Tanzania, i gamberi che per allevarli distruggono le foreste di mangrovie od il pangasio che proviene dal delta di uno dei fiumi più inquinati al mondo…

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