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Pd: diversi, ma chi?

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Dobbiamo dimostrare di essere diversi dagli altri, dobbiamo provare che per noi la questione morale, delle regole, l’etica, sono una questione essenziale” (Enrico Letta, “Corriere della Sera”). “La diversità va conquistata. Poteva forse essere un dato di appartenenza un tempo, quando c’era una rigida selezione per accedere ai partiti, oggi non è così (Sergio Chiamparino, “Corriere della Sera”). “C’è bisogno di una reazione intransigente da parte nostra, forse ancora più netta di quella che c’è stata finora” (Paolo Gentiloni, “l’Unità”).

Diversità morale, etica, intransigenza: parole che fanno parte del bagaglio culturale archetipico della sinistra. Sotto le parole, niente, viene da dire però dopo i guai giudiziari che funestano il Pd. E allora, si può trasformare questa affermazione in una domanda: che cosa intendono fare i vari Letta, Gentiloni e tutti i democratici a seguire, per dimostrare e difendere questa sbandierata diversità morale?

Il Fatto Quotidiano, 26 luglio 2011

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