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Se Battista chiede scusa a Bobbio

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Se non vi indignate, almeno pentitevi! Dopo i “mea culpa” della Chiesa per Galileo e per Darwin, ora sono i laici a chiedere scusa. Sul Corriere della Sera di lunedì, Pierluigi Battista si rimangia le critiche a suo tempo rivolte a Norberto Bobbio, in quanto affetto da «una sindrome moralista troppo indulgente con l’italo-comunismo»: fu «un grave errore di valutazione», ammette ora l’articolista del Corriere. Bobbio è «un Maestro da rimpiangere», un intellettuale di cui «oggi dovremmo avere nostalgia». Intendiamoci, la riabilitazione di Bobbio serve per ribadire la condanna dei “Bobbisti”, che a differenza del caposcuola disprezzano e insultano i nemici. Mai il mite filosofo avrebbe firmato o prefato (come ha fatto Gad Lerner) un libro intitolato L’idiota in politica. Antropologia della Lega Nord di Lynda De Matteo (Feltrinelli).

Del resto è ben raro che gli allievi superino i maestri: anche De Felice era meglio dei defeliciani come Mieli, e Mieli è meglio di tanti mielisti. Comunque bravo Pigi, il tuo atto di contrizione è segno di onestà intellettuale. Ora aspettiamo analoghe scuse da parte dei tanti che hanno dato fondo alle loro munizioni neuronali per radere al suolo il bunker degli “azionisti torinesi”, presunto cancro della cultura politica italiana. Per esempio il professor Ernesto Galli della Loggia, che con invidiabile tempismo, nel fatidico 1993, pochi mesi prima della discesa in campo di una nostra conoscenza, vergava sul Mulino un’intrepida requisitoria contro i gobettiani alla Bobbio, accusati di “pedagogismo populistico-autoritario”, di “elitismo volontarista” e di “intransigentismo”. Tesi ripetute, negli anni successivi, in centinaia di fondi sul Corriere.

Certo, per quanto intransigente, il vecchio professore non si accoderebbe volentieri alla marea di indignados che sta invadendo le piazze europee. Conoscendolo, suppongo che reagirebbe con tipico understatement subalpino: «Esagerùma nèn» (non esageriamo). Ma colpisce la lungimiranza di insigni intellettuali che, ossessionati dagli azionisti torinesi, hanno preso sottogamba il noto azionista milanese. Che palle l’intransigenza di Bobbio, vuoi mettere com’è chic la transigenza di chi sente profumo di Chanel perfino nelle strade di Napoli? Il bobbismo è stato sconfitto, ha vinto il lobbismo. Contenti loro…

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