Voterò Sì a tutti e quattro i referendum perchè mi convincono nel merito, ma anche perchè è giunto davvero il momento di cambiare aria, di dare una lezione ulteriore a chi sa solo negare, vietare, privatizzare, imbrogliare. Come altro definire il tentativo di cancellare il quesito sul nucleare per decreto? E il ricorso alla Cassazione e alla Corte Costituzionale?

Cosa dire del quasi silenzio mediatico, tranne le solite eccezioni, decretato dal polo Raiset sui quesiti? Alcuni Tg sono arrivati persino a sbagliare le date della consultazione, e poco ci importa se sia trattato di dolo o di sciatteria professionale.

Perchè mai la Rai della signora Lei “transa” con Santoro, pur di liberarsene, ed invece trattiene quegli “autentici talenti” che le notizie non le danno, anzi le bucano  di proposito, e quando non sanno cosa  fare inventano, omettono, confondono assoluzione e prescrizione?

Come se non bastasse ora cercano pure di falsificare il voto degli italiani all’estero, di impedire loro il libero esercizio della volontà e di determinare un artificioso innalzamento del quorum.
Di fronte a questi autnetici brogli è necessario reagire, correre a votare, ma anche portare al voto chiunque, comunque schierato, non abbia  davvero più voglia di essere accecato, oscurato, imbavagliato.

Non solo voterò Sì ai quesiti sul nucleare e sull’acqua, ma con piacere particolare voterò Sì al quesito sul legittimo impedimento, quello di cui si parla sempre meno, perchè altrimenti “si fa il gioco di Berlusconi”. Eppure quel referendum è decisivo perchè riguarda l’articolo 3 della Costituzione ed il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini.

In queste ore stiamo assistendo alla moltiplicazione degli “illegittimi impedimenti” tesi a impedire ai cittadini di conoscere e di scegliere liberamente. Attraverso questi ostacoli artificiosi e truffaldini, si vuole solo e soltanto tutelare il “legittimo impedimento” del capo, quello che gli è servito e gli servirà per sfuggire alla giustizia, per calpestare la legalità repubblicana e costituzionale.

Per queste ragioni bisogna votare e far votare 4 Sì contro la privatizzazione dell’ambiente, dell’acqua, della giustizia, ma anche 4 Sì contro ogni forma di bavaglio, di oscurità e di oscurantismo. Saranno 4 Sì anche alla Costituzione, alla legalità, alla libera circolazione delle opinioni, contro i molestatori di ogni colore.

Qualche giorno fa abbiamo festeggiato la vittoria di tanti sindaci ai ballottaggi, nelle prossime ore ciascuno di noi, anche individualmente, potrà contribuire alla vittoria del Sì e ala sconfitta quasi definitiva del “regime del no, del divieto, della minaccia”.

Se dovessimo farcela, e possiamo farcela, lunedì pomeriggio potremmo ritrovarci attorno alle mille fontane d’Italia, quelle alimentate dall’acqua pubblica, per festeggiare la vittoria del bene comune e dell’interesse generale sui signori e padroni del conflitto di interesse.

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