Protesta davanti all'ambasciata brasiliana a Roma il 4 gennaio 2011

Arriverà in giornata il verdetto del Supremo Tribunal Federal di Brasilia sull’eventuale estradizione di Cesare Battisti. Secondo i media brasiliani,  gran parte degli analisti ritiene che la maggioranza degli 11 giudici potrebbe confermare la permanenza dell’ex terrorista italiano in Brasile. “E’ sempre rischioso fare questo tipo di analisi”, ha però precisato l’avvocato generale dello Stato, Luis Inacio Lucena Adams, ricordando che qualche giudice potrebbe all’ultimo momento cambiare opinione. A causa di nuove tesi durante la discussione oppure per adeguarsi all’opinione prevalente dei colleghi. Il 18 novembre del 2009 il tribunale si era già pronunciato sulla vicenda, decidendo per l’estradizione con 5 voti a 4. L’ultima parola spettava però al presidente Lula che il 31 dicembre, ultimo giorno della sua presidenza, aveva respinto la richiesta.

Secondo quella decisione, sarebbero almeno tre i giudici a favore di Battisti e contro la sua estradizione. Tra questi, Joaquim Barbosa, primo giudice di colore nella storia della Corte, che si è più volte detto contrario. Perché l’estradizione, ha sostenuto, rappresenterebbe un’offesa nei confronti della sovranità brasiliana. Per Barbosa, l’ultima parola spetta comunque al presidente del Paese. D’accordo con lui i colleghi Carmen Lucia Antunes e Marco Aurelio Mello. Un quarto giudice, Carlos Aires Brito, nonostante abbia votato per l’estradizione, ha riconosciuto la competenza sul caso al presidente Lula.

A favore della richiesta italiana di estradare l’ex terrorista dovrebbe essere invece il presidente del Supremo ed ex relatore del caso, Cezar Peluso, il quale ha già votato per l’estradizione, sostenendo che Battisti deve essere considerato “un criminale comune”. Su posizioni più moderate invece Ellen Grace, che ha comunque detto ‘si’ all’estradizione, così come l’attuale relatore del caso, Gilmar Mendes, che si è sempre duramente scontrato con Lula su diverse tematiche, incluso il caso Battisti.

Tra i possibili astenuti dovrebbero esserci il decano della Corte, Celso Melo, che ha così deciso nella scorsa votazione per ragioni di coscienza. In dubbio anche José Antonio Dias Toffoli, in passato avvocato generale dello Stato e curatore del rapporto per Lula nel quale si pronunciava per la permanenza in Brasile di Battisti. Incerto il voto di Ricardo Lewandovski, che ha votato per l’estradizione e contro il fatto che dovesse essere Lula ad avere l’ultima parola sul caso.  Ma, affermano fonti di Brasilia, domani potrebbe cambiare posizione e avallare la tesi della permanenza di Battisti nel Paese. Stessa posizione potrebbe prendere anche Luiz Fux, l’ultimo giudice designato, qualche mese fa, alla Corte.

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